N. 1 - 2016 3 gennaio 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

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Gigi De Palo

«Serve misericordia per stare in famiglia»

È stato da poco eletto presidente del Forum nazionale delle famiglie. Sposato e padre di quattro bambini, Gigi dice: «Aiutare chi fa figli vuol dire sostenere il futuro del Paese».

Cosa vuol dire per una famiglia celebrare il Giubileo straordinario, il 27 dicembre in piazza San Pietro e nei mesi che verranno? «Senza misericordia la coppia si sfascia alla prima lite. Quando vivi tensioni quotidiane tra marito e moglie, con i figli, devi fare i conti con le tue difficoltà e i tuoi limiti, scoprendo che sono occasioni di amore e di dialogo. E poi l’Anno santo è un invito a cercare di immedesimarci in tante famiglie che non sono riuscite a mantenere l’unità. Per riuscire a vedere le ferite dell’altro e ricordarci delle nostre. Come fa papa Francesco, che non è mai astratto quando parla della famiglia». A Gianluigi De Palo piace questa predicazione della concretezza scelta dal Pontefice argentino e cerca di far tesoro delle sue catechesi, calandole nell’esistenza di tutti i giorni.

 

A servizio delle famiglie

Dietro l’aria da “ragazzone” che si diverte un mondo a giocare con i suoi quattro figli, c’è un uomo di 39 anni con tante esperienze alle spalle: nel 2004 il matrimonio con Anna Chiara e la scelta di una famiglia numerosa, prima ancora la ricerca continua di una fede autentica e la crescita all’ombra delle Giornate mondiali della gioventù (Gmg), l’impegno in missione e nelle associazioni. Giornalista e scrittore, Gigi – così lo chiamano gli amici e chi lo conosce personalmente – ha una gran voglia di rimboccarsi le maniche, senza voli pindarici: conosce, non per sentito dire, la difficoltà di arrivare a fine mese e il percorso a ostacoli dei cavilli burocratici per chi vuole mettere al mondo un figlio in più rispetto ai due “canonici”.

Forse anche per questo lo scorso 28 novembre l’assemblea nazionale del Forum delle associazioni familiari lo ha eletto come presidente, affiancandogli due vicepresidenti donne: Emma Ciccarelli, in rappresentanza dei forum regionali, e Maria Grazia Colombo, in quota associazioni.

«Finalmente faccio una cosa che mi piace», esordisce De Palo. «La mia candidatura nasce da una cinquantina di associazioni che hanno fatto il mio nome, ricordando anche l’esperienza del migliaio di passeggini vuoti in piazza del Campidoglio, nell’ottobre 2014, per protestare contro l’aumento delle tariffe dei nidi a iscrizioni già chiuse e l’annullamento dell’esenzione per il terzo figlio. Non solo una manifestazione evocativa, ma una battaglia vinta: abbiamo scongiurato l’aumento». Dopo la guida del Forum delle famiglie del Lazio e il periodo come assessore tecnico alla famiglia e alla scuola del Comune capitolino, tenterà di dare voce alle necessità delle famiglie: con circa 400 associazioni locali, il Forum rappresenta 4 milioni di nuclei familiari per un totale di 12 milioni di persone. 

 

Troppi ostacoli, poco aiuto

«Se l’Italia è a crescita zero, se le coppie fanno 1,39 figli ma ne vorrebbero due, se i giovani italiani sono costretti ad andare all’estero per trovare un’occupazione stabile, sono problemi non del Forum ma del Paese. Ci vogliono un fisco più equo, aiuti ai giovani che vogliono formare una famiglia, conciliazione fra i tempi di lavoro e quelli di cura familiare», afferma De Palo. Il suo è un impegno che scaturisce da un cammino di fede: «Pur venendo da una famiglia di non praticanti, mi sono innamorato di Gesù il giorno della prima comunione», confida. Cresima, dopocresima, Azione cattolica, il ragazzo si rivela un adolescente vivace: «“Caciarone”, si dice a Roma. Dovevo fare i conti con tante energie da canalizzare». Un primo tentativo di farlo è un’esperienza di due mesi in Mozambico, a 18 anni, con i missionari Comboniani: «I miei genitori non volevano che partissi, nel ’94 era appena finita la guerra civile, i telefoni satellitari non esistevano», ricorda. Al rientro fonda l’associazione “Oltre il naso”, diventata in seguito un circolo Acli. Gigi volerà anche in Tanzania sette anni più tardi come responsabile diocesano del Movimento giovanile missionario.

 

Le radici di una scelta

Ma la svolta arriva durante il Giubileo del 2000, nella preparazione della Gmg a Tor Vergata: «La frase di Giovanni Paolo II, “Voi non vi rassegnerete”, ha scandito la mia vita, insieme alle parole di santa Teresa di Lisieux: ho letto tre volte Storia di un’anima». In quel periodo matura anche il fidanzamento con Anna Chiara: «Ci siamo conosciuti, zaino in spalla, alla stazione Ostiense, in partenza per la Gmg di Parigi; circa un anno dopo, nel maggio ’98, ci siamo messi insieme sul treno che ci portava a Torino per un pellegrinaggio alla Sindone». Il viaggio di nozze, nel 2004, non poteva che essere a Lisieux. «Ma il matrimonio è difficilissimo, oltre che bello: quante litigate…», ammette Gigi. Anna Chiara lavora da casa come grafica, occupandosi dei quattro pargoli: Giovanni nato nel 2005, Therese nel 2007, Maddalena nel 2009 e Gabriele nel 2012.

La quotidianità è scandita da momenti di preghiera condivisi ai pasti, la sera prima di addormentarsi, la Messa domenicale «a cui arriviamo “puntualmente” in ritardo», annota De Palo. Per lui i momenti più belli con i figli vanno dal vedere insieme i cartoni animati sotto le coperte alla lotta sul lettone, dalle nottate aspettando che una di loro sfebbri al “gioco” di sentirli completare frasi del Vangelo appena accennate dalla voce paterna. Poi ci sono gli incontri con altre famiglie della parrocchia Santa Francesca Romana: «Le parole non hanno senso se manca una testimonianza vera». Ad esempio, ritrovarsi per sette mesi a fare il cameriere in pizzeria per arrivare a fine mese: «Ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi papà e mamma con quattro figli. Un’esperienza bella che ti fa capire davvero cosa vuol dire integrazione: ero l’unico italiano con colleghi albanesi e bengalesi».

 

IL LIBRO

UN AMORE INTELLIGENTE IN ECONOMIA

S’intitola L’amore intelligente. Dottrina sociale e Bcc (Ecra) l’ultimo volume di Gigi De Palo, sui pilastri della dottrina sociale della Chiesa che si applicano all’ambito lavorativo ed economico così come alla realtà familiare: centralità della persona, bene comune, solidarietà, sussidiarietà e partecipazione rappresentano i valori chiave. Occorrono «chiavi di lettura per riuscire a interpretare la realtà che viviamo, che sia privata, professionale o politica, in maniera più lucida e sotto un’ottica più ampia. Il desiderio più grande e? quello di contribuire a dare speranza, perché senza una tensione fiduciosa che si tramuta in pratica caritativa la vita rischia facilmente di perdere senso», rileva l’autore.

 

L’ASSOCIAZIONE

NÉ INDIGNATI NÉ RASSEGNATI

Da tre anni e mezzo Gigi De Palo è anche guida e anima dell’associazione OL3. Né indignati né rassegnati, in cui trovano spazio le istanze di tanti giovani, famiglie, papà e mamme. Tutti mossi dall’esigenza di cogliere nel quotidiano le potenzialità di bellezza nascoste, di afferrare le “storture” e capire come trasformarle, ribaltarle in occasioni di bene per la comunità. L’associazione è nata sulla scia di un invito di papa Giovanni Paolo II («Non vi rassegnerete») rivolto ai giovani durante il Giubileo del 2000.

 

UN FORUM NATO DALLE FAMIGLIE

Il Forum delle associazioni familiari ha accolto con favore la Carta della famiglia votata dal Parlamento all’interno della legge di stabilità.

Nato nel 1992 con l’obiettivo di portare all’attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale, il Forum delle associazioni familiari riunisce oltre 400 associazioni nazionali e locali, che rappresentano più di 4 milioni di nuclei familiari, pari a circa 12 milioni di persone. Chiede leggi che rispondano alle necessità delle famiglie e un’attenzione verso quelle più bisognose, con persone disabili, anziani non autosufficienti, molti figli, migranti.

 

Un passo avanti: la carta della famiglia

Il Forum delle famiglie ha accolto con favore la Carta della famiglia votata di recente dal Parlamento all’interno della legge di stabilità. «È un bel segnale che apre spiragli», ha commentato Emma Ciccarelli, vicepresidente nazionale, puntualizzando come questa normativa debba diventare «un modello da imitare anche per le Regioni e i Comuni. Ma non bastano iniziative isolate e limitate: auspichiamo che presto si affronti con coraggio la realizzazione di un piano nazionale per la famiglia, partendo da un’equità fiscale che tenga conto realmente dei carichi familiari».

 

Testo di Laura Badaracchi

Foto di Stefano Dal Pozzolo/Contrasto

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