N. 1 - 2016 3 gennaio 2016
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Cercatori di Dio, con la mente e con il cuore, sempre in cammino

La solennità dell’Epifania ci ricorda che l’amore di Dio è gratuito e rivolto a tutti. A noi il compito di accoglierlo e…

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Il giorno in cui Dio si fa ammirare

Ci sono cose che accadono, senza di noi. Questo fa parte del mistero del natale. E la sua soluzione si chiama Epifania.

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Cercatori di Dio, con la mente e con il cuore, sempre in cammino

La solennità dell’Epifania ci ricorda che l’amore di Dio è gratuito e rivolto a tutti. A noi il compito di accoglierlo e raccontarlo con la nostra vita.

Cari amici lettori, la solennità dell’Epifania ha un legame profondo con il Giubileo della misericordia. Epifania significa manifestazione ed è un altro nome del Natale. Nella tradizione occidentale questa festa ricorda come la luce del Figlio di Dio fatto uomo si manifesti, illumini tutti i popoli, rappresentati dai Magi. Ma cos’è questa luce che manifesta il senso dell’incarnazione? San Paolo, nella lettera a Tito, lo sintetizza bene: «Quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna» (3,4-7). È un vero compendio di teologia! Notiamo solo, come ci ricorda spesso papa Francesco, che la salvezza, la grazia, l’amore di Dio non ci sono dati per i nostri meriti, ma perché Dio è misericordioso, cioè ci vuole bene. È questo il cuore della fede cristiana, talvolta nascosto da tanti ragionamenti, da tanta predicazione solo moralistica. Questo Anno santo della misericordia è un’occasione speciale per riscoprirlo.

L’Epifania ha comunque dei protagonisti molto simpatici: i Magi, che rappresentano tutti i popoli del mondo, anche i più lontani. E tutti noi, cercatori di Dio, assetati d’infinito. La luce del Signore è venuta per tutti. Perché la grazia di Dio è apparsa, la sua misericordia è a disposizione di chiunque. A noi spetta solo il compito di riconoscere e accogliere il Signore nella nostra vita e comportarci di conseguenza. I Magi sono immagine di tutti coloro che cercano Dio, con la mente e con il cuore, e si mettono in cammino. Non da soli, ma insieme ad altri («alcuni Magi», leggiamo nel Vangelo). Correndo il rischio di farsi imbrogliare da tipi loschi come Erode, ma mantenendo vivo il desiderio di incontrare il Bambino, la speranza, il senso della vita. C’è sempre una stella che brilla nell’oscurità, quando tutto sembra perduto, e allora si rinnova la stessa «grandissima gioia».

Cari amici, lasciamoci commuovere dalla misericordia di Dio e mettiamoci in cammino come i Magi, guidati dalla stella del nostro desiderio di bene, di felicità, di pace. Non scoraggiamoci, perché un Bambino ci attende per ridarci fiducia, speranza, per ricordarci che è l’amore umile e quotidiano che cambia il mondo, e per farci riprendere il cammino con una luce nuova in fondo al cuore.

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