Credere n. 16 - 16/04/2015
Gesù Cristo, volto della misericordia del padre
Cari amici lettori, questo numero è dedicato alla Sindone. Inizia infatti domenica 19 aprile l’Ostensione concessa dal Papa…
Mario Trematore il pompiere che ha salvato la sindone
Durante l’incendio del 1997 riuscì a portare fuori dal duomo di Torino la teca con il Sacro lino. «Ho capito che il messaggio…
«Diventate migliori, non i migliori»
Silvano Petrosino, docente all'Università Cattolica, incita gli studenti ad ascoltare se stessi senza inseguire la perfezione.…
Adoro il lunedì
L'Azione cattolica di Milano propone ai pendolari della stazione Centrale la possibilità di iniziare la settimana con una…
Warhol e l’abbraccio di Dio
Andy Warhol, l’artista più famoso della pop art, si recava regolarmente in chiesa a New York, nella parrocchia domenicana…
Insieme di don Antonio Rizzolo
Gesù Cristo, volto della misericordia del padre
Cari amici lettori, questo numero è dedicato alla Sindone. Inizia infatti domenica 19 aprile l’Ostensione concessa dal Papa per i 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco. Abbiamo perciò pensato di offrirvi qualche spunto per la riflessione e la preghiera. A partire dalla copertina, con una statua di Cristo riprodotta secondo le informazioni della Sindone e che si trova a Oviedo, in Spagna. Per proseguire con la testimonianza di Mario Trematore, il pompiere che salvò il Sacro lino dall’incendio del 1997, e con un dossier curato dalla sindonologa Emanuela Marinelli. Vi proponiamo anche un poster con l’Uomo della Sindone e un libretto allegato intitolato Indagine su un crocifisso.
Perché andare in pellegrinaggio davanti alla Sindone? In fondo, anche se i riscontri scientifici sono tanti, il dibattito sulla sua autenticità è secondario: siamo davanti a una muta testimonianza dell’amore di Dio rivelato in Cristo, ma nello stesso tempo, come scrisse san Giovanni Paolo II, «la Sindone ricorda all’uomo moderno, spesso distratto dal benessere e dalle conquiste tecnologiche, il dramma di tanti fratelli, e lo invita a interrogarsi sul mistero del dolore per approfondirne le cause». Papa Wojtyla proseguiva: «L’impronta del corpo martoriato del Crocifisso, testimoniando la tremenda capacità dell’uomo di procurare dolore e morte ai suoi simili, si pone come l’icona della sofferenza dell’innocente di tutti i tempi: delle innumerevoli tragedie che hanno segnato la storia passata e dei drammi che continuano a consumarsi nel mondo». Quanto sono attuali, purtroppo, queste parole!
Come vivere davvero il pellegrinaggio alla Sindone? Uscendo dall’egoismo, dall’indifferenza, lasciandoci toccare il cuore dall’amore di Dio. L’ha sottolineato anche papa Francesco: «La Sindone è Dio che parla al nostro cuore. Non è un semplice guardare, ma un venerare, uno sguardo di preghiera. Anzi, ancora di più, è un lasciarsi guardare. L’uomo della Sindone ci aiuta a contemplare Gesù di Nazareth: questa immagine impressa nel Telo parla al nostro cuore; il volto della Sindone comunica una grande pace, ci invita a non perdere la speranza».
E ci richiama quel volto della misericordia del Padre che è Gesù Cristo. Ed è proprio questo il titolo della bolla con la quale papa Francesco ha indetto l’Anno santo: Misericordiae vultus. «Gesù di Nazareth», scrive Francesco, «con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio». Non perdetevi sul prossimo numero il testo completo della bolla, per meditare e vivere in pienezza il Giubileo.