Credere n.16 - 21/07/2013
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Estate tempo di preghiera
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Floribeth Mora Dìaz
«Miracolata da Wojtyla»
La guarigione straordinaria di una donna costaricense ha dato il via libera per proclamare santo Giovanni Paolo II. Il racconto commosso dei protagonisti...
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RINATA - Floribeth Mora DÃaz in preghiera per ringraziare della guarigione miracolosa (foto Hector Ratamal/AFP/GETTY IMAGES).
Un improvviso e fortissimo mal di testa, a inizio mattinata dell’8 aprile 2011, la corsa al pronto soccorso dell’ospedale Max Peralta di Cartago (25 chilometri a est di San José, capitale del Costa Rica). Poi, il 14 aprile, il ricovero d’urgenza nel reparto di terapia intensiva del Calderón Guardia a San José. L’esame fornisce una terribile diagnosi: rottura di aneurisma fusiforme dell’arteria cerebrale media destra con emorragia subaracnoidea.
Nella cruda terminologia medica, voleva in sostanza dire che per Floribeth Mora DÃaz, all’epoca quarantottenne, sposata con Edwin Antonio Arce Abarca e madre di quattro figli, c’era poco da fare. Il dottor Alejandro Vargas Román tentò di inserire uno stent, cioè un tubicino metallico utilizzato per riparare i vasi sanguigni, nell’arteria colpita dall’aneurisma, ma non ci riuscì perché il punto danneggiato si trovava in una zona irraggiungibile senza un’operazione chirurgica. E in Costa Rica non c’erano strutture ospedaliere in grado di realizzare il rischioso intervento di by-pass vascolare intracranico.
Subito dopo un altro medico le disse che in quelle condizioni difficilmente sarebbe sopravvissuta. Si trattava di una “bomba a tempoâ€, poiché un nuovo sanguinamento le avrebbe causato la paralisi del lato sinistro del corpo, con gravi disturbi visivi e un’altissima probabilità di morire.
Dopo alcuni giorni di ricovero, i medici del Calderón Guardia avevano suggerito al marito Edwin Antonio di riportare a casa la donna: «Ero disperato, piangevo ininterrottamente e vedevo anche mia moglie piangere, e ancor più mi disperavo. Allora, raccolto in preghiera, con la testa nelle mani, seduto sui gradini dell’ospedale, mi aggrappai con tutto me stesso alla fede in Dio e mi rivolsi con grande forza all’intercessione di Giovanni Paolo II: “Santo Padre, aiutami, ti prego aiutami e intercedi presso Dio per la guarigione di mia moglieâ€. In quello stesso momento avvertii nel cuore alcune parole, come se fossero quelle del Papa, che mi diceva: “Non avere paura, portatela via, portala a casa!â€Â»...
LA FOLLA PER GIOVANNI PAOLO II - 1° maggio 2011: piazza San Pietro gremita per la beatificazione di Wojtyla. Nello stesso momento in Costa Rica Floribeth lo invoca (foto OSSERVATORE ROMANO / ANSA).
La storia di Floribeth continua sulle pagine di Credere 16.
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Testo di Saverio Gaeta
