N. 16 21 luglio 2013
Floribeth Mora Dìaz

«Miracolata da Wojtyla»

La guarigione straordinaria di una donna costaricense ha dato il via libera per proclamare santo Giovanni Paolo II. Il racconto…

Medjugorje / Alessandra Pelagatti

«Io, rinata dopo due aborti grazie alla fede»

«A Medjugorje ho sentito che Gesù è andato sulla croce per me. Per 15 anni ero stata in terapia senza capire che il vero…

Uno di noi

«Siamo tutti uguali»: dillo con una firma

L’iniziativa Uno di noi punta a fermare i finanziamenti europei alle ricerche che usano (distruggendoli) embrioni umani…

Lampedusa

Così ho fatto l’altare del Papa

Parla il falegname che ha costruito gli oggetti liturgici per la Messa di Lampedusa. Il Pontefice l’ha ringraziato personalmente:…

Fiction e religione

Se la Bibbia fa audience in televisione

Negli Stati Uniti e in Italia le serie dedicate alla religione hanno successo. Per Armando Fumagalli, esperto di fiction,…

In dialogo con don Antonio

Separazioni e divorzi in continuo aumento

«Sono sempre più spaventata dal numero di coppie che si lasciano; fra queste vi sono tanti amici. che cosa si può fare?»

Ite, Missa est

Estate tempo di preghiera

Una mamma, si sa, non può permettersi di morire prematuramente, con i bambini ancora piccoli. È categoricamente escluso.

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Ite, Missa est

Estate tempo di preghiera

Illustrazione di Franco Bellardi

Illustrazione di Franco Bellardi

Costanza MirianoBuoni propositi per le vacanze: affrontare con signorile rassegnazione la prova bikini, tentare un giorno di arrivare in spiaggia a un orario decente (e non, come al solito, all’ora in cui le madri serie mettono i figli al riparo dai raggi più dannosi), fingere almeno un po’ di entusiasmo andando sul pedalò, protestare poco per l’aria condizionata a livello 5 che mio marito mette in macchina (è per fare contento il pinguino che ha sotto il sedile). Ma soprattutto pregare di più. Avrò più tempo per farlo, e anche se per una mamma la parola vacanza non esiste, di certo in estate l’impegno nel seguire i figli è molto meno vincolato da orari quotidiani: vuoi mettere non dover sovrintendere, armata di frusta, alla tortura dei compiti, tutti i santi giorni?

Quello della preghiera è di gran lunga il proposito decisivo, quello che cambia totalmente la qualità e l’esito della nostra vita. Perché anche se progrediamo nella vita spirituale – ma starò davvero progredendo? o girando in tondo come un criceto? – anche se le tentazioni, i pericoli che corriamo, sono magari più raffinati, meno grossolani, anche se la nostra vita sembra avere una scorza impeccabile, il nostro cuore, da cui dipende la qualità delle nostre azioni, è sempre a rischio.

Davvero, me ne rendo sempre più conto, senza lo Spirito Santo, che chiediamo e certamente otteniamo nella preghiera, «nulla è nell’uomo, nulla senza colpa» (sequenza di Pentecoste). Tutte le nostre azioni e anche le nostre parole sono a rischio, anche se viviamo apparentemente da buoni cristiani. Davvero solo la preghiera ci custodisce. Possiamo per esempio fare apostolato per vanagloria, possiamo risolvere qualche problema a qualcuno e poi andarlo a dire a tutti, possiamo avere uno spirito manageriale e non davvero caritatevole nell’affrontare i bisogni, possiamo ascoltare gli altri e poi giudicarli... Insomma quello che è nel cuore dell’uomo è proprio così, mai senza colpa, e non è con lo sforzo della volontà che ci salviamo, ma solo con la preghiera. È la preghiera che, con fedeltà e pazienza, gradualmente, progressivamente, toglie ogni volta un altro piccolo pezzo di noi, e ci mette dentro un altro po’ di Dio.

di Costanza Miriano, giornalista e scrittrice

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