Credere n. 21 - 24/05/2015
SPIRITO SANTO, RENDICI TESTIMONI
Schema per la Veglia di preghiera in comunione con i martiri contemporanei. (scarica la versione .pdf)
Lo Spirito Santo, Dio presente in noi
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Insieme di don Antonio Rizzolo
Lo Spirito Santo, Dio presente in noi
Cari amici lettori, la domenica di Pentecoste ci ricorda le origini della Chiesa con il dono dello Spirito Santo. Molti hanno definito la terza Persona della Trinità «il grande sconosciuto», anche se dopo il concilio Vaticano II lo è un po’ di meno, grazie agli studi e alla riscoperta della Bibbia e grazie a movimenti come il Rinnovamento nello Spirito. Lo stesso papa Francesco, in un’omelia a Santa Marta, ha ricordato come molti non sappiano bene chi sia lo Spirito Santo e ha citato un aneddoto: quand’era parroco chiese a un gruppo di bambini chi fosse lo Spirito Santo e uno di loro, alzando la mano, rispose: «Il paralitico!». Aveva, evidentemente, sostituito all’incomprensibile «Paraclito» una parola per lui più comune.
Ma cosa vuol dire «Paraclito»? È una parola greca, che talvolta viene tradotta con «Consolatore», anche se più precisamente si tratta di un «Avvocato difensore». Alla lettera, il termine originale significa «Colui che sta accanto», sia per difendere in un tribunale o in una controversia, sia per consolare e incoraggiare. Se ben capito, il titolo di Paraclito ci fa capire la funzione dello Spirito Santo nella nostra vita. Non è un altro Dio da invocare, ma Dio stesso presente in noi. Il Padre ce l’ha donato ed è lo Spirito del Figlio, il quale rimane così sempre con noi, come aveva promesso. Lo Spirito è veramente il Paraclito, cioè colui che è sempre accanto a noi, vicino a noi, dentro di noi. Lo abbiamo ricevuto nel Battesimo, ci è stata confermata la sua presenza nella Cresima, è il dono che ogni giorno ci è dato nell’Eucaristia. Per questo il nostro corpo è «tempio dello Spirito Santo», è come una chiesa con il suo tabernacolo. E noi non siamo soli, non c’è bisogno di cercare Dio lontano, perché egli stesso è dentro di noi per mezzo del suo Spirito, «dolce ospite dell’anima». Se ce ne rendessimo appena un po’ conto la nostra vita cambierebbe radicalmente.
In particolare nei momenti di tristezza, di angoscia, di delusione, di sofferenza la presenza dello Spirito ha la forza di rassicurarci, rasserenarci, consolarci. Anzi, fa diventare tutto una preghiera, anche i nostri gemiti di dolore. Penso che si possa leggere anche così l’espressione di san Paolo ai Romani: «Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili» (8,26).
Cari amici, invochiamo con fiducia lo Spirito Santo, presente in noi, e preghiamo gli uni per gli altri, soprattutto per coloro che si sentono soli, tristi, disperati. Buona festa di Pentecoste a tutti.