N. 26 - 2015 28 giugno 2015
In ricordo di padre Silvano Fausti, sj

IL FUTURO DELLA CHIESA? POVERTÀ E CONDIVISIONE

Nel settembre 2013, padre Silvano Fausti ci raccontava del suo ultimo libro, edito con le edizioni San Paolo. Il biblista…

Sommario 26 - 2015

Credere n. 26 - 14/06/2015

Insieme di don Antonio Rizzolo

Un nuovo stile di vita fondato sull’amore

Cari amici lettori, questo numero di Credere è particolarmente ricco. Oltre ad alcune belle testimonianze di fede e alle…

Storia di copertina | Don Maurizio Patriciello

Don Maurizio Patriciello, il prete che non assolve chi inquina

Fra rifiuti tossici e degrado: a tu per tu con il sacerdote che, nella Terra dei fuochi, si batte per la salute dei cittadini.…

L'esperienza | Padre Roberto Raschetti

Salsa, origano, e Vangelo: la ricetta di padre Roberto

Una volta al mese il sacerdote-cuoco propone ai giovani di unire meditazione e teglie di pizza appena sfornate, in un momento…

Le donne nella Bibbia

Maria di Betania, un silenzio profumato

Maria è la sorella di Marta e di Lazzaro, gli amici di Gesù, che spesso lo ospitavano in casa loro.

Ite, missa est | Enzo Romeo

Solo l’amore dà senso al dolore

Per una lettura completa...

Insieme di don Antonio Rizzolo

Un nuovo stile di vita fondato sull’amore

Cari amici lettori, questo numero di Credere è particolarmente ricco. Oltre ad alcune belle testimonianze di fede e alle nostre rubriche di approfondimento per aiutarci a vivere sempre più da cristiani autentici, ci soffermiamo sul magistero di papa Francesco. Riparliamo, infatti, dell’enciclica sulla Terra, la casa comune in cui abitiamo, nostra madre e sorella, e raccontiamo in sintesi la visita a Torino, in pellegrinaggio presso la Sindone e in ascolto di tutti, dai lavoratori, ai giovani, ai detenuti, ai sofferenti.

«È un’enciclica che ci fa respirare», commenta don Maurizio Patriciello, prete coraggio della Terra dei fuochi, al quale dedichiamo il servizio di copertina. E che ci mette in discussione, aggiungo io. Chiedendoci di rivedere i nostri stili di vita, troppo spesso legati ad abitudini consumistiche, a scarsa attenzione verso i più deboli e i più poveri. Sì, perché la «conversione ecologica» a cui ci invita il Papa non riguarda solo la cura del creato, della Terra che dobbiamo amare come una madre e una sorella, ma anche gli esseri umani che abitano il nostro stesso pianeta. La «cultura dello scarto», di cui parla spesso Francesco, ci porta alla chiusura egoistica nei nostri interessi, a trattare la natura da padroni e da sfruttatori e a considerare gli altri solo come “oggetti” di cui servirci. Serve proprio un cambio di mentalità, uno stile di vita più evangelico. Le nostre sole forze non bastano e per questo dobbiamo affidarci al Signore. Lo suggerisce lo stesso Francesco con le due preghiere che concludono l’enciclica e che noi abbiamo pensato di mettere in evidenza con il poster che trovate al centro del giornale. Preghiamo allora tutti insieme con le parole del Papa: «Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’!».

Anche nella sua visita a Torino il Papa è stato molto forte contro la «cultura dello scarto», che mette da parte giovani e anziani, poveri e migranti. Ma ha anche indicato in positivo la via da seguire: l’amore che viene da Dio, un amore concreto, operoso, non fatto solo di parole. «L’amore», ha spiegato Francesco, «sempre si comunica, ascolta e risponde, si fa nel dialogo, nella comunione». La Sindone, in questo senso, è davvero l’immagine, l’icona, di questo amore. «Attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù», ha spiegato Bergoglio, «e, nello stesso tempo, spinge verso il volto di ogni persona sofferente e ingiustamente perseguitata. Ci spinge nella stessa direzione del dono di amore di Gesù».

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