N. 3 2015 18 gennaio 2015
Insieme di don Antonio Rizzolo

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Ite, missa est | Emanuele Fant

Tra me e il mio televisore

Tra i miei amici è sempre più diffusa la scelta eremitica estrema di non possedere un televisore. Siccome trovo vitale la…

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Ite, missa est | Emanuele Fant

Tra me e il mio televisore

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Tra i miei amici è sempre più diffusa la scelta eremitica estrema di non possedere un televisore. Siccome trovo vitale la contraddizione, ne guardo moltissima, e la difendo se qualcuno la insulta. Sostengo la mia privata teoria che un domani, quando avremo i chip installati tra le palpebre e gli occhi, allora sì che rimpiangeremo gli Lcd così poco invasivi, e obbligheremo i figli a guardare ogni giorno almeno un quarto d’ora di Tempesta d’amore.

Per tenere fede al mio impegno di amico del piccolo schermo, mi sono orientato sui reality, che a parer mio sono veri. Ho visto Ci pensa Rocco, dove le coppie in crisi sono affidate a un pornodivo, che chiaramente non primeggia nella lista dei consulenti matrimoniali. Ho visto Cerco casa disperatamente, dove le famiglie dispongono di budget stellari, visitano ville con la sauna in balcone e sempre, al termine dell’episodio, il tuo appartamento ti sembra più stretto di prima. Ho visto Wedding planner, dove si organizzano matrimoni nei quali la scelta tra chiesa e comune dipende da chi fa più pendant con le decorazioni.

Più cresceva l’interesse, più dovevo riconoscere che non era solo il tappeto del salotto a mettere una distanza tra me e il mio televisore. Ecco perché mi sono sentito in dovere di elaborare alcune modeste modifiche che renderebbero le trasmissioni più adatte al mio gusto e ai miei valori, e che forse proporrò agli autori di Tv2000.

In Ci pensa san Rocco risolviamo pestilenze e catastrofi naturali con l’uso esclusivo dell’invocazione; in Cerco casula disperatamente scambiamo armadi e madre al seguito a due sacerdoti poco prima della funzione; in Wedding prayer costringiamo due fidanzati a compiere il passo decisivo concentrandosi esclusivamente su quello che stanno per fare, senza nessun centrotavola, né cameramen, né flash, né alberelli a palloncino. Purtroppo, senza telecamere, poi noi non li potremo rivedere. Aspetteremo che venga voglia a loro di venircelo a raccontare.

 

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