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L'esperienza | Festa della Trasfigurazione
Trasfigurazione, una festa in alta quota
La festa che ricorda l’esperienza del Tabor, celebrata salendo la montagna, è ormai tradizione in diverse località del Trentino. E coinvolge anche le famiglie.
Per gli ortodossi è la Pasqua dell’estate, una delle ricorrenze più importanti dell’anno liturgico: il 6 agosto, festa della Trasfigurazione di Gesù, può essere giornata ideale per vivere la spiritualità della montagna, attingendo alla ricca tradizione dell’Oriente cristiano e dei monasteri in quota. Ad essa si ispirano le Camminate della Trasfigurazione che da oltre 15 anni si rinnovano in varie località turistiche del Trentino, moltiplicate anche in altre diocesi: «L’appuntamento è ormai atteso ed è occasione per un’ascesi personale, che valorizza in chiave ecumenica i messaggi della Parola e anche quelli del territorio», constata monsignor Giuseppe Grosselli, prete montanaro trentino, curatore dell’opuscolo-guida intitolato Trasfigurati.
Quando spuntano forti e trincee dei conflitti mondiali non si può non pregare per la pace; se la natura è stata ferita ci s’impegna per la salvaguardia del Creato; dove la fede antica ha collocato un capitello mariano la sosta anticipa la festa dell’Assunzione. Si mettono in cammino anche i villeggianti, invitati dal passaparola di piccole realtà parrocchiali o, come avviene in Val di Non, da un gruppo di famiglie.
Partenza alle 9, tempo permettendo (altrimenti il ritrovo è in chiesa). Nello zaino, don Enrico Pret, fedelissimo del 6 agosto, porta anche l’occorrente per la Messa, ravvivata sulla cima dai canti della tradizione alpina: «Possiamo sensibilizzare anche i villeggianti e vivere un momento di comunione fra persone di diocesi diverse», osserva.
Nell’omelia l’evento straordinario del monte Tabor viene riportato all’impegno feriale, di tutto l’anno: «Se questa festa ci indica un anticipo di resurrezione attraverso la manifestazione di Gesù», spiega don Enrico, parroco in alta Val di Sole, «allora comprendiamo perché ogni domenica è il nostro monte, dal quale ripartire dopo un incontro che rigenera a vita nuova». Don Enrico, insieme al parroco di Mezzana, don Livio Buffa, guiderà i camminatori fra malghe e boschi, dall’ameno lago dei Caprioli a 1.300 metri fino alla suggestiva chiesa di Marilleva. È una “tenda” di pietra consacrata nel 2007 ai piedi del Brenta per servire la zona turistica di Folgarida, l’unica chiesa di tutto il Trentino dedicata alla Trasfigurazione: la vetrata policroma, accesa dal sole che scende dal passo del Tonale, racconta la Trasfigurazione di Gesù e invita a recuperare nelle vacanze corpo e spirito, in un rapporto rigenerato anche con la natura.
Un’altra longeva Camminata della Trasfigurazione porta ai piedi del Gruppo di Brenta a Madonna di Campiglio, antichissimo romitorio. Giovedì 6 agosto ritrovo alle ore 21 davanti alla chiesa: «Il cammino nella notte, scandito da riflessioni e preghiere, favorisce la partecipazione dei turisti», dice don Mario Bravin, un parroco attento a incontrare le attese dei montanari (sua è stata anche l’idea di una Messa prefestiva nei rifugi più frequentati). Per “cambiare voce” le riflessioni sono affidate anche a sacerdoti ospiti della località turistica, come il teologo don Marco Doldi, apprezzato per i suoi riferimenti all’attualità: «È stata un’esperienza che non conoscevamo, ricca di contenuti e di riflessioni in un ambiente suggestivo», ha scritto una coppia di turisti milanesi sul proprio sito parrocchiale di ritorno da Madonna di Campiglio dopo una camminata d’agosto conclusasi nei pressi di una malga, «con un ricco rinfresco preparato e offerto dalle signore della comunità parrocchiale».
In Val di Non da tre anni è proposta la Camminata della Trasfigurazione per le famiglie: trecento i partecipanti, tanti passeggini e zainetti in un percorso serale guidato dalle torce. «Cerchiamo di coinvolgere anche i figli piccoli», anticipano dopo l’ultima riunione organizzativa Donatella e Dimitri Menapace e Cristina e Matteo Covi. «A ogni tappa del cammino ricevono un adesivo da apporre sul loro cubo personale». La tranquilla escursione, quest’anno attorno agli splendidi laghetti di Coredo, attualizza la necessità di vedere il volto di Gesù nella quotidianità casalinga. Il tema annunciato nelle locandine – «Famiglie missionarie a km zero» – sarà illustrato da quattro testimonianze di adulti: chi assiste un genitore anziano, chi accompagna altri genitori nella catechesi familiare, chi sta vivendo l’esperienza di un affido, chi ha accolto alcuni profughi in casa propria. Un protagonismo laicale benedetto dalla Pastorale familiare, che guarda al 6 agosto come a un giorno da non perdere, nel cuore dell’estate e della vita familiare.
Testo di Diego Andreatta