Il Signore benedica i sogni di pace di tutti i giovani del mondo
Dalle intense giornate della Gmg, al martirio di padre Jacques: una settimana che ci spinge a cercare con più forza l’amore…
«Noi che ci siamo stati vi diciamo che...»
Tra i circa due milioni di giovani presenti a Cracovia, alcuni hanno seguito l’evento per il nostro settimanale e ora ci…
La Promenade Di Nizza comincia dai sentieri del Sud Sudan
L’orrore per le recenti stragi fa spesso perdere di vista la loro origine in guerre dimenticate, come quella in sud Sudan
Ite missa est di Enzo Romeo
La Promenade Di Nizza comincia dai sentieri del Sud Sudan
L’orrore per le recenti stragi fa spesso perdere di vista la loro origine in guerre dimenticate, come quella in sud Sudan
Illustrazione di Emanuele Fucecchi
Da Nizza a Monaco, passando per la Turchia, l’orrore delle stragi e lo sconcerto per un mondo in subbuglio non ci renda strabici. In Sud Sudan, ad esempio, si sta consumando una di quelle guerre dimenticate all’origine dell’esodo migratorio che tanto ci spaventa e che colleghiamo superficialmente al terrorismo jihadista. La Brexit e i discorsi di Trump dimostrano quanto pesi oggi questa paura sull’Occidente. Eppure, cosa sappiamo del conflitto sudanese, dello sconquasso che una lotta di potere interna sta causando da tre anni nella nazione più giovane del mondo, alimentata da divisioni tribali e odio etnico? Gli ultimi scontri hanno causato centinaia di morti e migliaia di sfollati. Nella capitale bombardata combattenti e civili si sono dati al saccheggio, razziando anche gli aiuti alimentari dell’Onu. In tanti sono scappati nella savana o hanno trovato rifugio nelle chiese.
La missione salesiana di Gumbo, alla periferia di Giuba, ha ospitato circa 8.000 persone al giorno, prive di tutto. «Abbiamo visto arrivare soprattutto mamme con un bambino sulla schiena e altri per mano, che portavano in testa un fagotto col poco che avevano salvato, mentre sentivamo il rombo dei cannoni e le raffiche delle mitragliatrici», ha raccontato il coadiutore Jim Comino, originario di Mondovì, da un quarto di secolo in Sud Sudan.
La Farnesina ha rimpatriato molti cooperanti italiani, tra cui una dozzina di giovanissimi impegnati in un progetto di aiuto a Tonj, località a oltre sette ore di distanza da Giuba. Ragazzi mossi dallo stesso sentimento dei volontari di Ventimiglia, che pur tra tanti disagi si sono fatti carico della prima accoglienza dei migranti bloccati alla frontiera italo-francese. Sebbene non ci faccia piacere ammetterlo, le strade polverose dell’Africa subsahariana si prolungano fino alla Promenade des Anglais. E, più che barriere, servono uomini e donne capaci di disinnescare l’odio con l’amore e indicare la via della concordia e del vero progresso