Credere n. 33 - 17/08/2014
Il respiro universale della missione paolina
Cari amici lettori, in questo numero vi invito a fare festa con noi.
Francesco visita la Chiesa dei record
Fondata da laici (caso unico al mondo), la Chiesa cattolica coreana ha conosciuto in passato una terribile persecuzione.…
L’ALTRO MIRACOLO COREANO
Non solo Samsung: a Seul padre Vincenzo Bordo ha dato vita a Casa di Anna, un’eccellenza della solidarietà, che gli è valsa…
«CATTOLICA DA SEMPRE»
Risponde convinta, Antonella Ruggiero, quando le si chiede se ha fede: «Sono credente fin da bambina e non perché qualcuno…
«CENTO ANNI DA FESTEGGIARE IN PIEDI»
Don Silvio Sassi detta il ritmo dei festeggiamenti della Famiglia paolina, che quest’anno taglia il traguardo del secolo…
Credere cambia la vita. Il resto? Chiacchiere
Qualche giorno fa un’amica che non vedevo da tanto – che bello che è estate!! – mi ha raccontato la morte della mamma
Editoriale di don Antonio Rizzolo
Il respiro universale della missione paolina
Cari amici lettori, in questo numero vi invito a fare festa con noi. La Famiglia paolina e la Società San Paolo, la congregazione di cui faccio parte e che è l’editore di Credere, celebra il prossimo 20 agosto il centenario di fondazione. Il modo migliore per vivere insieme questo momento è unirci nella preghiera. L’intenzione che ciascuno di voi può mettere è che tutti noi Paolini e Paoline possiamo essere santi, testimoni del Vangelo di Cristo con la nostra vita e con l’impegno apostolico. Una seconda intenzione è che i mezzi che la tecnologia mette a disposizione per la comunicazione tra gli esseri umani possano sempre servire al bene, al dialogo, facendo risuonare in tutto il mondo l’annuncio della salvezza. Da parte mia ricorderò ciascuno di voi lettori, destinatari dell’apostolato paolino, perché il Signore vi faccia crescere ogni giorno di più nella fede in lui e custodisca sempre voi e le vostre famiglie.
Per conoscere meglio la Famiglia paolina vi invito a leggere la bella intervista al superiore generale della Società San Paolo, don Silvio Sassi, che trovate a pag. 52. Io aggiungo solo qualche cenno personale. Ho conosciuto i Paolini tramite uno dei dieci istituti della Famiglia religiosa: le suore Pastorelle, allora presenti al mio paese. Ho deciso così di andare alle scuole medie dai Paolini di Vicenza. Era il 1973 e avevo 11 anni. Devo ammettere che ero rimasto affascinato soprattutto dai libri che si stampavano: non mi pareva vero di avere a disposizione così tanto da leggere. La mia vocazione è poi cresciuta a poco a poco, finché ho deciso di consacrarmi al Signore e diventare prete. Per annunciare il Vangelo agli uomini di oggi con i mezzi di oggi, come amava dire il fondatore della Famiglia paolina, il beato don Giacomo Alberione.
Quello che mi ha sempre colpito nel pensiero di don Alberione è la parola “tutto”, che esprime bene il suo zelo, la sua apertura universale. Scrive ad esempio nel suo testo più significativo, Abundantes divitiae gratiae suae (Le abbondanti ricchezze della sua grazia): «La Famiglia paolina aspira a vivere integralmente il Vangelo di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, nello spirito di san Paolo, sotto lo sguardo della Regina Apostolorum. […] Tutto l’uomo in Gesù Cristo, per un totale amore a Dio: intelligenza, volontà, cuore, forze fisiche. Tutto: natura, grazia, vocazione, per l’apostolato».
Cari amici, vorrei avere anche solo un po’ della fede di don Alberione. Pregate per me e per tutti i Paolini e le Paoline, perché non venga meno in noi l’ansia apostolica di far arrivare a tutti il Vangelo di Cristo.