N. 33 - 2017 13 agosto 2017
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Biella

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Biella

Il Sacro Monte di Oropa

Accanto a uno dei più celebri santuari mariani d’Italia sorge anche un Sacro monte di 12 cappelle con scene della vita della Vergine. Un tesoro tutto da scoprire

Santuario del Sacro Monte di Oropa

La Madonna Nera di Oropa, a 1.200 metri di quota, accoglie i pellegrini nel luogo più antico e segreto del santuario, grandioso e imponente come una reggia sabauda. La chiesa antica, che custodisce il sacello del IX secolo con la statua in legno di cirmolo del 1200, opera di un anonimo scultore valdostano, fu terminata nel 1624, per consolidare un culto mariano già preesistente e capace di richiamare migliaia e migliaia di pellegrini, oggi come ieri.

DODICI CAPPELLE

Sullo sfondo, lo scenario abbagliante delle catene alpine. Subito fuori dal recinto del complesso monumentale, ma legate da un filo indissolubile al culto della Vergine nera, si incontrano le cappelle del più bucolico dei Sacri monti del Piemonte. Sono dodici edicole in tutto, anche se il progetto iniziale ne prevedeva venti, disseminate in due file parallele nel verde del parco dove brucano tranquillamente pecore e caprette. Hanno forme diverse, rotonda, a croce, rettangolare, ma sono accomunate dalle lastre di pietra del tetto che le rendono molto simili alle case contadine della vallata. D’altro canto – e anche questo fa parte della loro unicità – sono state volute e finanziate proprio dalle comunità montane e dai rioni della vicina Biella, oltre che dal duca di Savoia, per raccontare la vita della Madonna negli episodi salienti tratti dalle Sacre Scritture e dai Vangeli apocrifi. I lavori di edificazione del Sacro Monte di Oropa sono cominciati attorno al 1620 per iniziativa del frate cappuccino Fedele da San Germano. Si sono protratti per circa un secolo e hanno coinvolto da subito le squadre degli artisti che già erano stati impiegati nel vicino Sacro Monte di Varallo, punto di riferimento inevitabile per ognuno di questi complessi. Capomastri, scultori, plastificatori, pittori e frescanti impegnati nell’allestimento di una vera e propria macchina scenica, insieme sacra rappresentazione e teatro montano.

PERCORSO MARIANO

Nomi importanti come Giovanni d’Enrico, che coi fratelli firma la prima cappella del percorso, dedicata all’Immacolata Concezione ma detta anche «del Drago» per l’essere mostruoso che giganteggia e si contorce tra Anna e Gioacchino, a simboleggiare il peccato da cui la Madonna è immune per i meriti della Passione di Cristo. Sul cornicione è rappresentata la Trinità, Padre, Figlio e lo Spirito Santo che scende su Maria, ritratta bambina e inginocchiata sul globo terrestre. Una scena elegante e insieme drammatica, che certamente doveva esercitare un impatto profondo sui visitatori, non semplici spettatori ma pellegrini.
La seconda cappella, risistemata ai primi del Settecento da Pietro Giuseppe Auregio e dal fratello Carlo Francesco, è dedicata alla Natività di Maria e raffigura il parto di sant’Anna in un ambiente semplice e domestico. La culla con gli angioletti e la vasca già pronta per il bagnetto della neonata conferiscono alla scena un tratto di quotidianità e di realismo. Anche la terza cappella, dedicata alla Presentazione di Maria al Tempio, fu completata solo nel Settecento, sempre ad opera dei fratelli Auregio.
Anche il Sacro Monte di Oropa oggi è coinvolto nell’imponente sforzo di restauro e valorizzazione del complesso dei sette sacri monti del Piemonte – patrimonio Unesco insieme ai due siti lombardi – in cui è impegnata la Regione e l’Ente di gestione.
Attualmente i lavori di ripristino riguardano proprio la quarta cappella, una delle più belle, dedicata alla Dimora di Maria al Tempio. Commissionata dalla comunità di Pralungo e realizzata tra il 1662 e la prima metà del Settecento, rappresenta un gruppo di fanciulle all’interno del Tempio di Gerusalemme, tutte impegnate in attività di cucito e in altri lavori domestici. La maestra, perché si tratta di una vera e propria scuola, le osserva e le dirige. Oltre 40 statue, realizzate da Giovanni Auregio, mentre gli affreschi dei fondali si devono ai fratelli Galliari. Una scena potente, capace di coinvolgere soprattutto la devozione delle donne delle vallate, che in Maria e nelle sue compagne, qui come del resto nelle altre edicole, vedevano riflesse le gioie e i dolori delle loro giornate. La quinta cappella è dedicata allo Sposalizio di Maria, cui fanno seguito l’Annunciazione, la Visitazione, la Natività di Gesù, la Purificazione di Maria e le Nozze di Cana.

TESORO DA TRAMANDARE

Divise da uno spazio che doveva servire a completare il ciclo, rimasto interrotto, le ultime due edicole. L’Assunzione della Vergine, realizzata da Agostino Silva da Como e raffigurante gli apostoli attorno al sepolcro e la Madonna assunta in cielo, e l’Incoronazione di Maria. Quest’ultima cappella, voluta e finanziata dalla città di Biella, in realtà fu la prima a essere iniziata di tutto il Sacro Monte. Detta anche Cappella del Paradiso, si presenta come una scena grandiosa e di grande valore artistico, popolata da ben 150 statue realizzate da Giovanni d’Enrico e Giacomo Ferro. Purtroppo decine di esse sono state vandalizzate dai ladri nel 2003. Un episodio che testimonia, se ce ne fosse bisogno, la fragilità di quello che è in fondo un museo all’aria aperta e l’esigenza di strumenti di tutela adeguati per un patrimonio straordinario che racchiude arte, memoria storica e spiritualità.

TESTIMONIANZA DELLE GRAZIE

Un altro dei tesori di Oropa è costituito dalle centinaia di ex voto attualmente custoditi nei corridoi del chiostro superiore (foto sopra) e nel Museo del Tesoro. Il primo ex voto donato al santuario dalla città di Biella è un dipinto prezioso di Bernardino Lanino datato 1522. Dopo questa data si diffuse l’usanza di lasciare al santuario tavolette votive come ringraziamento alla Vergine per una guarigione o comunque per una grazia ricevuta, insieme a gioielli, argenti e manufatti in cera. Le antiche tavolette votive un tempo erano appese all’interno del sacello (la primitiva cappella, ndr) e lungo le pareti della chiesa antica, che nell’Ottocento ne erano interamente ricoperte. Di articolare interesse le tavolette offerte dai reduci della Grande guerra e la collezione delle maglie dei calciatori della Juventus e di diversi sportivi, tra cui il ciclista Marco Pantani. Fino al 3 settembre c’è la possibilità di partecipare alle visite guidate al santuario, al Tesoro e agli appartamenti reali dei Savoia che si terranno ogni domenica e il giorno di Ferragosto alle 11 e alle 15. Ritrovo allo Chalet info turistiche.

ORGANIZZARE LA VISITA

Il santuario di Oropa si trova in Piemonte, a 13 chilometri da Biella. L’accesso al santuario e al Sacro monte è gratuito ma il mantenimento del sito è oltremodo costoso: per questo sono fondamentali le libere offerte dei visitatori.

ACCOGLIENZA E VISITE

È possibile pernottare presso il santuario, che dispone di oltre 500 posti letto con gestione alberghiera in oltre 270 stanze di diverse tipologie e prezzi. La struttura conta anche diversi ristoranti ed è immersa in un parco naturale che offre possibilità di camminate ed escursioni. Per informazioni e visite guidate contattare l’Ufficio accoglienza (015/25.55.12.00; www.santuariodioropa.it).

LE FESTE IN AGOSTO

Tutte le festività mariane sono assolutamente importanti. Da segnalare in particolare la solennità dell’Assunta, a Ferragosto, e l’appuntamento secolare dell’Incoronazione della Vergine nera che ricorre l’ultima domenica di agosto.

Testo di Simonetta Pagnotti

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