N. 38 - 2019 22 settembre 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’educazione è un villaggio da costruire insieme per aprirci a un futuro di speranza

Francesco ha convocato un grande incontro il prossimo 14 maggio per avvivare l’impegno di tutti per e con le nuove generazioni.…

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

L’educazione è un villaggio da costruire insieme per aprirci a un futuro di speranza

Nel suo viaggio apostolico in Africa Papa Francesco ha invitato alla speranza e alla concordia, alla ricerca del bene, vincendo la tentazione dell’odio e il male della corruzione

Cari amici lettori, papa Francesco ha deciso di convocare per il 14 maggio 2020, nell’aula Paolo VI in Vaticano, un evento mondiale che avrà per tema “Ricostruire il patto educativo globale”.

Come spiega la Congregazione per l’Educazione Cattolica, sono invitate a partecipare «le personalità più significative del mondo politico, culturale e religioso, ed in particolare i giovani ai quali appartiene il futuro». L’obiettivo è spiegato nel messaggio del Papa: «Ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione».

È davvero straordinaria la tenacia e la fiducia del Papa, la sua capacità di rilanciare in continuazione per costruire, con la collaborazione di tutti, un mondo più giusto, un futuro migliore. Considerando le ingiustizie, gli egoismi, le chiusure, la corruzione dilaganti, per non parlare delle guerre piccole e grandi, della violenza e dell’odio sempre più diffusi, l’impressione è che tanti di noi si sentano scoraggiati, stanchi, delusi. Comunque pessimisti sul futuro. Francesco invece ci sprona, ci invita ad avere fiducia, a confidare nel Signore.

C’è un aspetto importante che egli sottolinea nel suo messaggio ed è racchiuso nella parola “insieme”. Le sfide educative che ci interpellano vanno affrontate insieme. Penso a coloro che hanno compiti educativi: genitori, insegnanti, parroci, catechisti... Lo scoraggiamento, a volte, dipende dalla solitudine, dal sentirsi come dei Don Chisciotte di fronte ai mulini a vento. Francesco ci esorta, invece, a costruire insieme il «villaggio dell’educazione». Quel villaggio che, come dice un proverbio africano, è necessario per educare un bambino. Per realizzarlo c’è bisogno di un’“alleanza” «tra lo studio e la vita; tra le generazioni; tra i docenti, gli studenti, le famiglie e la società civile con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche, imprenditoriali e solidali.

Un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la “casa comune”, alla quale dobbiamo cura e rispetto. Un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni». Chiediamo allora al Signore, rinfrancati dall’esempio del Papa, di contribuire anche noi a questo «villaggio dell’educazione», mettendo sempre al centro la persona, investendo le nostre migliori energie, mettendo i nostri talenti a servizio di tutti, per «coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio».

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