N. 39 - 2015 27 settembre 2015
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Perché il cristianesimo non è un’ideologia

Cari amici lettori, questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 21 settembre, poco dopo l’inizio del viaggio apostolico…

Speciale | Viaggio del Papa a Cuba

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Più di mezzo milione di fedeli ha assistito alla Messa celebrata da Francesco a l’Avana. «Il cristiano abbia a cuore innanzitutto…

L’esperienza

Il mosaico cubano che accoglie il Papa

Due preti-artisti, Don Giampiero Arabia e don Antonio Fois, raccontano la loro missione “molto speciale” all’Avana.

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Duplica Ite, Missa est di Emanuel Fant

Ma io sono speciale?

Un teorico lettore di Credere che non me ne fa passare una, mi compare quando invio gli articoli alla redazione.

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Duplica Ite, Missa est di Emanuel Fant

Ma io sono speciale?

Illustrazione di Emanuele Fucecchi 

Un teorico lettore di Credere che non me ne fa passare una, mi compare quando invio gli articoli alla redazione. Oggi mi ha fatto notare: «Emanuele, ma che ci importa, in fin dei conti, di come tiri a campare, delle tue riflessioni, di cosa ti fa innervosire? Cos’hanno in più dei nostri, i tuoi pensieri, per meritarsi l’ultima pagina di una rivista della San Paolo? Credi di essere competitivo nel confronto con le barzellette di Famiglia Cristiana?».

Con l’argomento finale, io ammutolisco. In effetti ogni singola esistenza è un miracolo che si equivale: già dal primo vagito abbiamo tutti una esperienza incredibile da raccontare; chiunque respira ha che fare con le identiche emozioni di Leopardi o di Proust (magari non padroneggiando le stesse parole), quindi è potenzialmente un autore. La teoria funziona, e a ben guardare potremmo anche decidere di scrivere questa rubrica a rotazione, ma temo complicanze organizzative. Per sgombrare problemi, se siete d’accordo, mi affrancherei dall’introduzione, e tornerei agli affari miei bisettimanali. Siccome ho scoperto che il miglior modo per trovare la mia definizione non è cercarmi sul vocabolario, ma prendermi un impegno per poi scoprire se onorarlo è un piacere, continuo a cambiare mestiere. Da qualche giorno ho avviato una nuova carriera: professore di Letteratura.

Me stesso sedicenne, che mi volevi speciale, e ora mi guardi con compassione: è una mia decisione. Una delle rare scelte vere dopo sposarmi (ma tu eri perplesso pure mentre addentavi la torta nuziale). Avendo accesso alla sala professori, ho scoperto che gli occhiali che indossano non sono vetri protettivi, ma conseguenza di troppo entusiasmo nell’imparare. Altro che falliti, io incontro gente che non vede l’ora. Non mi credi, me stesso sedicenne? Ho finito lo spazio, ma ti scriverò ancora. Per ora ti basti mandare a memoria la prima esortazione che ho imparato a scuola: non condanniamo le nostre passioni alle ore d’aria. Ci seguiranno al lavoro.

 

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