N. 39 - 2019 29 settembre 2019
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Umbria

Sulla strada dei primi martiri francescani

Un cammino in sei tappe nei dintorni di Terni porta alla scoperta dei luoghi magnifici dove nacquero i cinque confratelli che tentarono di riproporre il dialogo di Francesco con il sultano

 L'abbazia di san Cassiano (foto iStock)

L'abbazia di san Cassiano (foto iStock)

Le vie del Signore sono infinite, ma spesso sono i pellegrini a ritrovarle. È il caso dei sentieri che da sempre conservano la memoria dei primi discepoli di san Francesco d’Assisi. Quei frati che, volendo imitare il tentativo di dialogo del loro fondatore con il sultano d’Egitto, partirono speranzosi alla volta del Marocco ma ebbero minor fortuna e lì trovarono il martirio nel 1220. Quei cinque protomartiri (cioè primi martiri) dell’ordine francescano erano tutti originari della zona meridionale dell’Umbria: si chiamavano Berardo (nato a Calvi), Ottone (di Stroncone), Pietro (di San Gemini), Accursio e Adiuto (entrambi di Narni).

Negli ultimi anni, gli abitanti della zona e le istituzioni locali hanno cominciato a valorizzare gli antichi cammini legati al loro nome e a promuoverli. Rispetto alla ben più conosciuta Assisi, storica destinazione del turismo religioso nel Centro Italia, la zona di Terni è rimasta per molto tempo ignota ai pellegrini, nonostante fosse già anticamente una tappa imprescindibile per raggiungere Roma. Il lancio del Cammino dei protomartiri francescani prova ora a rimediare. Si tratta di un percorso di oltre 100 chilometri che porta a riscoprire quei luoghi: da Terni a Stroncone, da Calvi fino a San Gemini. Nelle sei tappe consigliate, sono meta di visita, fra le altre, lo speco di Narni, Santa Maria Assunta a Cesi, l’antica chiesa di San Damiano, e abbazie come quelle di San Nicolò e di San Cassiano, in un contesto storico e artistico che va dall’Alto Medioevo fino ai nostri giorni. Il merito di aver riscoperto, fra il 2010 e il 2015, questo patrimonio religioso e culturale spetta alla Compagnia dei Romei di San Michele Arcangelo con il patrocinio della diocesi di Terni-Narni-Amelia e la collaborazione determinante della Società Sviluppumbria. Istituzionalizzato il Cammino dei Protomartiri come meta di pellegrinaggio, in molti ora vengono da altre regioni italiane e dall’estero per affrontare le tappe.

Patrimonio da valorizzare

Marco Capuano e Nica Frascella sono di Francavilla Fontana, provincia di Brindisi, e hanno scelto di spendere alcuni giorni dell’estate appena trascorsa camminando fra le colline umbre. «Con la mia compagna gestisco una pagina dedicata ai sentieri in Puglia, ma abbiamo apprezzato molto la storia, la cultura e i paesaggi di queste zone», racconta Capuano. «Abbiamo percorso il Cammino per intero, in alcuni tratti faticoso per le salite, ma la buona cucina e i prezzi accettabili hanno reso l’esperienza molto piacevole. Per i pellegrini ci sono anche delle convenzioni per usufruire dei bed & breakfast. Unica difficoltà, forse, il caldo di agosto. Primavera e autunno dovrebbero essere periodi migliori. Non ci siamo sempre combinati con l’apertura dei luoghi di interesse, ma speriamo che questo aspetto organizzativo sia presto migliorato».

Diversi volontari sono al lavoro da mesi per agevolare i visitatori e dare visibilità al Cammino. Uno di loro, Alessandro Corsi, ha già segnalato agli enti locali cosa può essere fatto per migliorare le tappe del percorso. «Abbiamo affrontato il cammino di Santiago e raggiunto i più grandi santuari al mondo, ma è innegabile che molti dei santi cattolici più famosi siano nati e cresciuti qui. San Francesco è patrono d’Italia e d’Europa, poi ci sono santa Chiara, santa Rita da Cascia e san Benedetto da Norcia. Questo patrimonio è ancora poco valorizzato nel contesto religioso internazionale. Eppure, ogni anno il 4 ottobre, giorno del santo di Assisi, la festa richiama da queste parti migliaia di visitatori».

TESTIMONI DELLA FEDE

Agli stessi Protomartiri francescani sono dedicate diverse chiese antiche e questo ha influenzato anche l’arte religiosa della zona. Il santuario della Madonna degli Ulivi è, per esempio, una tappa rilevante di quella che era l’antica strada percorsa dai santi, ampiamente utilizzata a partire dal Cinquecento, epoca in cui si diffuse l’usanza del pellegrinaggio come viaggio materiale e spirituale di espiazione.

Oggi il passaggio dei discepoli di san Francesco è ancora evidente nella tradizione sacra e perfino profana di questi luoghi. «Nel 2010 sono state anche recuperate dal Portogallo alcune reliquie legate ai Protomartiri», ricorda don Pio, religioso appartenente alla forania di riferimento del santuario. L’arte dell’epoca è ancora ben visibile, ma esistono casi di testimonianze più recenti, come quello di Santa Maria della Pace (Terni), dove si ammira un ciclo pittorico composto da sedici quadri, dipinto da Stefano Di Stasio fra il 2001 e il 2004.

Marco Capuano suggerisce la sua tappa preferita: «Sicuramente la Romita di Cesi, particolare e suggestiva. Lungo il sentiero abbiamo incontrato solo due pellegrine tedesche, segno che il Cammino dei Protomartiri per molti è ancora sconosciuto. Un aspetto che dal punto di vista spirituale ci piace molto».

ORGANIZZARE LA VISITA

Il Cammino è un percorso ad anello in 6 tappe, con partenza e ritorno a Terni. Per informazioni sul percorso e sull’accoglienza: www.camminoprotomartiri.it. Gli organizzatori mettono a disposizione la “credenziale”, il documento di viaggio che accompagna il pellegrino su cui, per ogni tappa, si appongono le date e i timbri dei luoghi di ospitalità. Per i documenti riferirsi alla chiesa di Sant’Antonio di Padova, via C. Dentato 21, a Terni. Tel. 0744/40.42.68; www.santantonioterni.it.

Testo di Lorenzo Nicolao

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