N. 4 2015 25 gennaio 2015
Insieme di don Antonio Rizzolo

Piangere insieme con quelli che sono nel pianto

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Insieme di don Antonio Rizzolo

Piangere insieme con quelli che sono nel pianto

Cari amici lettori, anche in questo numero vi proponiamo articoli e rubriche per approfondire e vivere meglio la nostra fede, sollecitati da tante belle testimonianze. Vi segnalo in particolare l’ampio servizio dedicato al viaggio di papa Francesco in Sri Lanka e Filippine e le diverse pagine sull’apostolo Paolo. Mi riferisco al dossier centrale, che apre la nuova serie sugli apostoli e gli evangelisti, la quale ci accompagnerà lungo l’anno in occasione delle rispettive feste, e all’itinerario di fede che ci porta a visitare la basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma.

C’è un forte legame fra l’apostolo delle genti, san Paolo, e il Papa missionario in Asia. Pensando a Francesco commosso di fronte alle lacrime di una bambina di strada, che invita a non aver paura di piangere di fronte ai bambini abusati, alle ingiustizie e alle sofferenze, mi sono venute in mente le parole di san Paolo ai Romani: «Piangete con quelli che sono nel pianto» (12,15). Ma il brano va letto per intero, perché ci fa capire come si deve annunciare il Vangelo: «Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti».

Ecco, il Papa ha messo in atto queste indicazioni paoline, mostrando come anche il grande continente asiatico possa aprirsi a Cristo, all’amore di un Dio pieno di sorprese. Lo stesso Gesù ha portato l’annuncio del Regno facendosi vicino a tutti gli uomini mediante l’incarnazione e poi mostrandosi pieno di compassione in particolare per i poveri, i deboli, i malati. Come ha ricordato Francesco, «Gesù nel Vangelo pianse per l’amico morto, pianse nel cuore per la famiglia che aveva perduto sua figlia, pianse quando vide la povera vedova che seppelliva il suo figlio, fu commosso fino alle lacrime quando vide la moltitudine senza pastore. Chi non sa piangere non è un buon cristiano».

Cari amici, ciascuno di noi è chiamato a essere missionario, ad annunciare il Vangelo dell’amore con la propria vita, piangendo con chi piange e rallegrandosi con chi è nella gioia. In altre parole, compiendo quello che san Paolo scrive di sé: «Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno» (1Corinzi 9,22).

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