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Galatina: i colori di santa Caterina
Il santuario dedicato alla martire egiziana è uno scrigno di dipinti con le storie della Bibbia che rappresentano la storia d’amore che Dio ha scritto per l’uomo e ricordano la basilica di Assisi
Galatina, l'esterno della basilica di Santa Caterina d'Alessandria (foto iStock)
Chi direbbe che a 20 chilometri a sudest di Lecce si può respirare l’aria di Assisi? Eppure è davvero così. Siamo a Galatina, una cittadina dell’entroterra salentino che si erge a circa 80 metri sul livello del mare. In passato luogo molto significativo per la lingua, la cultura e il rito greco, Galatina fu successivamente scelta dai Papi come centro nevralgico per la diffusione del rito latino, in contrasto a quello bizantino, tanto da vedersi concedere le chiavi pontificie nello stemma cittadino. La tradizione vuole che a portare il cristianesimo in queste zone sia stato l’apostolo Pietro, in viaggio da Antiochia a Roma: da qui l’antica denominazione della città come “San Pietro in Galatina”. Camminando verso il centro storico, a due passi dal traffico automobilistico, si rimane improvvisamente rapiti dalla facciata di una chiesa: il bianco della pietra leccese, un portale con intarsi e cesellature di una perfezione sorprendente, un ampio rosone a dodici braccia, tutto armonizzato dallo stile romanico pugliese. E una bellezza inaspettata e maestosa attende il visitatore dietro al portone d’ingresso. La chiesa è la basilica dedicata a Santa Caterina d’Alessandria.
Tutta la bibbia nei dipinti
Varcato il portone della basilica, ci si trova letteralmente avvolti nel colore. Delle tre navate, due sono ricoperte di affreschi trecenteschi di una bellezza sconcertante e la sensazione di déjà-vu in un attimo riporta ai cicli di Giotto della basilica superiore di Assisi. E poi si è letteralmente circondati dal silenzio. Un silenzio che invita alla preghiera e al raccoglimento anche chi si venisse a trovare lì solo come turista o come semplice curioso. La navata di destra offre la narrazione per immagini della storia di Maria e dell’infanzia di Gesù: lo stile consente un’immediata comprensione del racconto, segno che questi affreschi fungevano da catechesi per chi non sapeva leggere. Nella navata centrale la narrazione cambia: ogni campata è dedicata a un libro biblico a partire dall’Apocalisse, sulle pareti e sulla volta della prima campata (con i terremoti, il drago, le scene di distruzione) per passare alla Genesi, sulle pareti della seconda campata (la creazione, il peccato originale, la cacciata dall’Eden, il diluvio universale…) e arrivare quindi al Nuovo Testamento, con la storia della Vita di Cristo, le Gerarchie angeliche e, nel presbiterio, la storia di santa Caterina d’Alessandria. I dettagli di ogni scena dipinta sono davvero ricchi e meritano un’attenta osservazione. Un invito a darsi tempo per assaporare ogni particolare e contemplare con gli occhi e con il cuore la rappresentazione dell’immensa storia d’amore che Dio ha scritto con l’uomo.
La navata centrale e una vista sui meravigliosi affreschi del '300 (foto iStock)
Il cammino pastorale
La basilica, detta Orsiniana – dal nome di Raimondello Orsini del Balzo che fece realizzare questo tempio di bellezza –, è anche parrocchia ed è guidata dalla comunità dei Frati Minori. «La festa patronale del 25 novembre», ci racconta fra Rocco Cagnazzo, parroco della basilica «prevede, oltre a un’opportuna predicazione che prepara la comunità alla celebrazione solenne, anche la sfilata dei cavalli che si conclude con la benedizione di ogni specie di animali. Durante il resto dell’anno l’animazione pastorale è garantita dalla catechesi per bambini e ragazzi, da un cammino per adolescenti e giovani e dalla catechesi per adulti. Senza dimenticare la lectio biblica e l’adorazione eucaristica mensile. I momenti di preghiera sono anche a servizio dei pellegrini per offrire loro la possibilità di meditare ed interiorizzare il messaggio che gli affreschi trasmettono con immediata trasparenza». Santa Caterina d’Alessandria e san Francesco coabitano nella basilica offrendo «un unico messaggio veicolato attraverso un forte amore a Cristo e a Cristo crocifisso. Un amore sigillato nell’effusione del sangue per la prima e con l’impressione delle Stigmate per il secondo».
Proposte per tutti
Ma il pellegrino che si reca a Santa Caterina d’Alessandria – dichiarata basilica minore pontificia nel 1992 – cosa trova? «Oltre a delle guide qualificate che possono aiutarlo a gustare la bellezza degli affreschi e godere del messaggio religioso che offrono, il pellegrino, grazie alla disponibilità dei frati, può trovare un momento per vivere il sacramento della Penitenza. Ma può avere anche l’opportunità ascoltare i concerti d’organo affidati a maestri di fama internazionale o i concerti corali di musica sacra». L’organo di fattura napoletana, collocato nella navata di sinistra, risale al 1558, e si trova vicino al tabernacolo ligneo, opera di fra Giuseppe da Soleto: un capolavoro di intarsio, quest’ultimo, nella cui fattura si può riconoscere l’albero del male, l’albero della vita e lo stemma francescano. Meritano una visita anche il chiostro e il museo adiacenti. Il chiostro, un quadriportico a pianta quadrata, è ricco di affreschi che narrano la storia di san Francesco d’Assisi, dando spazio anche alla raffigurazione delle virtù cristiane e francescane. Nel Museo, allestito nei locali dell’ex refettorio, si possono ammirare diversi tesori artistici oltre ad oggetti liturgici e reliquiari, tra i quali spicca per importanza il reliquiario che conserva il dito di santa Caterina d’Alessandria, portato dall’Orsini qui a Galatina al suo ritorno dal Monte Sinai.
ORGANIZZARE LA VISITA
La basilica di Santa Caterina d’Alessandria si trova a Galatina (Lecce) in via Raimondello Orsini 6. Galatina si raggiunge in auto o con le Ferrovie del Sud-Est da Lecce (www.fseonline.it).
ORARI E CELEBRAZIONI
La basilica si visita nei feriali dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30. Nei festivi dalle 16 alle 18.30. Il Museo si visita negli stessi orari. Messe nei giorni festivi alle 10; 11.30 e 18. Contatti: tel. 0836/ 56.84.94; www.basilicaorsiniana.it.