Il Giubileo: incontro con Dio, il cui nome è misericordia
Papa Francesco ha concluso il sinodo sulla famiglia ricordando che la chiesa deve annunciare prima di tutto la gratuità dell’amore…
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NSIEME di don Antonio Rizzolo
Il Giubileo: incontro con Dio, il cui nome è misericordia
Papa Francesco ha concluso il sinodo sulla famiglia ricordando che la chiesa deve annunciare prima di tutto la gratuità dell’amore di Dio
Cari amici lettori, ben ritrovati sulle pagine di Credere. Permettetemi, prima di tutto, di salutare e ringraziare don Saverio e tutti gli amici e i parrocchiani di Musile di Piave, dove nei giorni scorsi sono stato per una tre giorni di animazione sul tema della misericordia, in preparazione all’Anno santo. E a proposito di misericordia, vale la pena rileggere il bellissimo discorso di papa Francesco a conclusione del Sinodo. Egli si è chiesto che cosa resterà di questa importante riflessione comune della Chiesa sulla famiglia. Certamente non si potrà dire di aver detto tutto e per sempre su questa realtà. Ma è stata messa una base per illuminare ogni cosa: «La luce del Vangelo», che è annuncio della misericordia di Dio.
«L’esperienza del Sinodo», ha detto il Papa, «ci ha fatto capire meglio che i veri difensori della dottrina non sono quelli che difendono la lettera ma lo spirito; non le idee ma l’uomo; non le formule ma la gratuità dell’amore di Dio e del suo perdono». Le formule sono necessarie, non vanno sminuite. Si tratta però di «esaltare la grandezza del vero Dio, che non ci tratta secondo i nostri meriti e nemmeno secondo le nostre opere, ma unicamente secondo la generosità illimitata della sua misericordia». Siamo chiamati, perciò, a «superare le costanti tentazioni del fratello maggiore e degli operai gelosi» e a valorizzare di più le leggi e i comandamenti che sono stati «creati per l’uomo e non viceversa».
L’Anno santo straordinario ci fa entrare davvero nel cuore del Vangelo. Perché Dio è misericordioso, anzi, come ha detto un giorno Benedetto XVI, il suo nome è Misericordia. L’ha ribadito papa Francesco nel suo discorso: «Il primo dovere della Chiesa non è distribuire condanne o anatemi, ma proclamare la misericordia di Dio, chiamare alla conversione e condurre tutti gli uomini alla salvezza del Signore». La salvezza, infatti, cioè la felicità, la gioia, la pienezza di vita che il nostro cuore cerca, è «inacquistabile», cioè non la possiamo raggiungere con le nostre opere e i nostri sforzi umani. Ci è stata invece donata gratuitamente da Cristo sulla croce. Da parte nostra dobbiamo semplicemente accoglierla, lasciandoci commuovere e trasformare dall’amore di Dio, fino a testimoniarlo con tutta la nostra vita. La conversione vera non può che nascere «come risposta a Colui che ci ha amato per primo e ci ha salvato a prezzo del suo sangue innocente, mentre eravamo ancora peccatori». Davvero, che questo Giubileo sia per tutti noi un incontro con il Dio della misericordia.