N. 44 - 2015 1 novembre 2015
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Ite, Missa est di Enzo Romeo

Un sì per la vita

Sarebbe stato bello se al Sinodo sulla famiglia tra i “delegati fraterni” ci fossero stati, oltre a membri di altre confessioni…

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Ite, Missa est di Enzo Romeo

Un sì per la vita

Etty Hillesum

Illustrazione di Emanuele Fucecchi 

Sarebbe stato bello se al Sinodo sulla famiglia tra i “delegati fraterni” ci fossero stati, oltre a membri di altre confessioni cristiane, anche uomini e donne “non classificabili”, persone semplicemente in ricerca della verità, dell’assoluto, di Dio. Come Etty Hillesum, giovane ebrea olandese uccisa ad Auschwitz, una mistica laica assetata di vita, attratta dal trascendente e piena d’amore incondizionato verso l’umanità. «Leggo il suo diario ogni giorno insieme al breviario», mi ha confidato un amico prete.

Etty dice di non dover evitare le nozze «solo perché ci sono troppi matrimoni infelici attorno a me». Sarebbe un semplice opporsi dettato da paura e mancanza di fiducia. «Io credo nei matrimoni felici, e forse potrei averne uno anch’io, ma lascia che sia come deve essere… Poi però non angustiarti, non dire mai: “Ho sprecato la mia vita, in quel momento avrei dovuto fare così e così”… Devi ascoltare la tua fonte interiore e non lasciarti confondere da ciò che gli altri sostengono e vorrebbero da te».

A scrivere non è una donna risolta, ma una ventisettenne consapevole di non poter avere un’esperienza coniugale stabile, di cui pure sente il fascino. «Non credo che questa sarà la mia strada, un unico uomo e un unico amore… La mia intuizione non ha mai consentito che io dicessi sì a un uomo per la vita, e questa voce interiore dev’essere il mio unico filo conduttore». Cerca di spiegarsi meglio: «Intendo dire che in me deve crearsi una sorta di pace e di certezza, la sicura consapevolezza di come percorrere la propria strada».

Un anno dopo, poco prima di essere deportata, mentre si dedica totalmente agli altri sventurati del “campo di smistamento” che attendono di salire sui treni della morte, Etty appunta sul diario: «In fondo, quelle a Dio sono le uniche lettere d’amore che si dovrebbero scrivere. Sono presuntuosa a dire che possiedo troppo amore per darlo a una persona sola?».

 

Testo di Enzo Romeo

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