Una rivista per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo
A partire da questo numero Credere riparte con nuove rubriche e una nuova grafica: un settimanale che vuole essere al servizio…
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PARLIAMONE INSIEME di don Antonio Rizzolo
Una rivista per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo
A partire da questo numero Credere riparte con nuove rubriche e una nuova grafica: un settimanale che vuole essere al servizio della nuova evangelizzazione, in sintonia con il pontificato di Francesco
Cari amici lettori, come vi abbiamo annunciato, la nostra rivista si presenta rinnovata nei contenuti e nella grafica. Un cambiamento nella continuità, senza stravolgimenti. Abbiamo arricchito l’offerta con una rubrica dedicata ai grandi perché della fede e un’altra che rende attuali le figure dei santi. Abbiamo voluto dare più spazio alle parole e ai gesti di papa Francesco e abbiamo rinfrescato l’aspetto del giornale, scegliendo nuovi caratteri per la copertina e i titoli degli articoli, rendendo ariose le pagine con foto più grandi. L’idea è proporre una rivista più fresca e accattivante, più piacevole alla lettura, più calda e amichevole.
C’è però un’idea di fondo che ci ha guidato nel rinnovamento ed è espressa dal sottotitolo “La gioia del Vangelo”. Non è un cambio di registro, perché il Vangelo è Cristo stesso. È lui la buona notizia che Dio ci ama. Noi cristiani siamo chiamati a fidarci e ad affidarci a lui per vivere in pienezza. La gioia della fede è dunque la gioia di accogliere e vivere il Vangelo, Gesù Cristo. Il cambio del sottotitolo vuole però esprimere una necessità sempre più attuale, anche per noi che abbiamo appreso i rudimenti della fede nel catechismo, partecipiamo alle celebrazioni liturgiche, cerchiamo di vivere da cristiani nella realtà di ogni giorno. A volte rischiamo di dare tutto per scontato e di fare ogni cosa più per abitudine che per convinzione. Abbiamo bisogno di tornare anche noi alle radici della fede, alla buona notizia di Gesù Cristo. A maggior ragione questo vale per la nostra società post-cristiana, dove la fede non ha più spazio ed è ridotta a un fatto privato.
Aveva ragione san Giovanni Paolo II che già nel 1979 ha cominciato a parlare di nuova evangelizzazione, cioè di una rinnovata testimonianza di noi cristiani nel mondo odierno e di un ritorno alle radici evangeliche. Papa Francesco ha ridato forza a questi concetti parlando di Chiesa come ospedale da campo. «È inutile», ha detto, «chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto». Bisogna dunque cominciare dal basso, ripartire dal primo annuncio: «Gesù Cristo ti ha salvato!».
Tutto questo il Papa lo ha spiegato ampiamente nel documento programmatico del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Che significa “La gioia del Vangelo” ed è, appunto, il nuovo sottotitolo della nostra rivista. Con la quale perciò vogliamo essere ancor di più a servizio dell’evangelizzazione e in sintonia con il Papa.