Papa Francesco: «Proseguite sulla strada aperta da don Alberione»
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INSIEME di don Antonio Rizzolo
Papa Francesco: «Proseguite sulla strada aperta da don Alberione»
Cari amici lettori, l’udienza di papa Francesco alla Famiglia paolina, in occasione del centenario di fondazione, è stata una grande festa, a cui molti di voi hanno partecipato. In realtà la nostra Famiglia religiosa non solo è diffusa nei cinque continenti, ma va al di là delle dieci istituzioni che la compongono e coinvolge tutti coloro che collaborano con noi nell’apostolato e usufruiscono dei suoi frutti. È stato bello vedere tutti coinvolti nelle parole finali del Papa: «Assicuro il mio ricordo nella preghiera per ciascuno di voi e a mia volta vi chiedo per favore di pregare per me. E ora volentieri invoco la benedizione del Signore su di voi, su quanti rappresentate, sui lettori delle vostre riviste e su coloro che incontrate nel vostro quotidiano apostolato».
Molti i temi importanti toccati dal Papa. Il perno del suo messaggio è stato il legame tra fede vissuta e annuncio: bisogna «vivere la fede e comunicarla». Noi Paolini lo facciamo con lo specifico carisma che Dio ha suscitato attraverso il beato Giacomo Alberione, cioè «mediante gli strumenti editoriali e multimediali». Ma per essere autentici annunciatori bisogna sperimentare la gioia di chi ha incontrato il Signore e ha fatto intima esperienza di lui, in una genuina fraternità, in una completa oblatività, nell’amore per l’unità della Chiesa. La gioia, che è il tratto caratteristico della nostra rivista Credere, quella gioia che viene da Dio, deve essere il nostro segno distintivo.
Un altro elemento che vorrei sottolineare è il richiamo all’universalità. È un tratto tipico della spiritualità paolina, che don Alberione ci ha insegnato ispirandosi all’apostolo Paolo. Per questo, Francesco ha detto che «questa spinta alle “genti”, ma anche alle periferie esistenziali, questa spinta “cattolica”, voi l’avete proprio nel sangue, nel “dna”». L’universalità paolina riguarda tutti gli uomini e le donne e tutto l’uomo, «mente, volontà, cuore, forze fisiche», come scriveva don Alberione. Il Papa ce l’ha ricordato: «Destinatari della buona notizia che Dio è amore e, in Gesù Cristo, si comunica all’umanità, sono tutti gli uomini, ogni uomo e donna che vive in questo mondo; e destinatario è tutto l’uomo, nell’integralità della sua persona, della sua storia, della sua cultura».
Cari amici, grazie per la vostra fedeltà alla nostra rivista. Aiutateci ancora con il vostro entusiasmo per fare a tutti «la carità della verità», come diceva don Alberione, quella verità che è Cristo stesso. Esercitando, come ha sottolineato papa Francesco, quella «fantasia della carità che non conosce limiti».