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Cos’è un Giubileo?
Che significato ha il Giubileo? Perché si parla di un Giubileo della Misericordia?
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Cos’è un Giubileo?
CHE SIGNIFICATO HA QUESTO EVENTO?
Del Giubileo parla già la Bibbia: si tratta di un anno di grazia in cui si proclamava la liberazione per tutti gli abitanti e per la terra. Tutto appartiene a Dio e nessuno può sfruttare l’altro
PERCHÉ SI PARLA DI UN GIUBILEO DELLA “MISERICORDIA”?
Un Giubileo è sempre un’occasione per approfondire la nostra fede e rinnovare la testimonianza cristiana. Soprattutto con le opere di misericordia corporale e spirituale
Il Giubileo è una festa? Che significato ha?
La tradizione del Giubileo affonda le radici nella storia del popolo ebraico. Risale a molti secoli fa. La troviamo nell’Antico Testamento: il libro del Levitico le dedica un’ampia descrizione. La parola «Giubileo» suggerisce un sentimento di esultanza, di giubilo appunto, e fa pensare a una grande festa. Ed era proprio così. Il Signore ordina di celebrare un anno di grazia, in cui è proclamata la liberazione su tutto il Paese per tutti i suoi abitanti. La terra e l’uomo sono le parole chiave. L’atto più profondo è riconoscere che Dio è l’unico Signore, la terra e l’uomo gli appartengono e a lui devono essere restituiti.
Per quanto si sia ricchi, nessuno può appropriarsi della vita di un altro essere umano. In quanto creature, apparteniamo tutti a Dio. Ecco che nell’anno giubilare gli schiavi erano liberati e potevano fare ritorno alle loro case. Si attuava anche il condono dei debiti: ciò che non si era riusciti a restituire negli anni precedenti veniva abbuonato. Chi aveva in pegno la casa di qualcuno o altre proprietà, doveva restituirle. In più si era dispensati dal seminare e dal mietere. La terra poteva riposare per un anno, lasciando che producesse i frutti spontaneamente, con la pratica del maggese. Consumando soltanto il prodotto dei campi, l’uomo riconosceva che la terra è un dono di Dio da custodire, una cosa sacra da rispettare, che procura nutrimento e vita, non una proprietà da sfruttare.
Ogni quanto cadeva questa festa?
Ogni cinquant’anni. È il Signore stesso che chiede di contare sette settimane di anni, sette volte sette, quindi quarantanove, e poi dedicare il cinquantesimo anno alla celebrazione del Giubileo. La tromba dell’acclamazione doveva squillare il giorno dell’espiazione, momento in cui ci si pentiva e si chiedeva perdono a Dio. Si poteva ricominciare da capo. Era come iniziare una seconda vita.
In fondo è bello sapere che si ha un’altra opportunità. Quando penso al Giubileo, mi viene in mente la scena di un carcerato che esce di prigione con la fedina penale candida, un piccolo miracolo per ripartire con il piede giusto, da uomo onesto.
Quando inizia il prossimo Giubileo?
Il Giubileo della misericordia, indetto da papa Francesco, inizia fra pochi giorni, l’8 dicembre, l’Immacolata concezione, festa dedicata alla Madonna, ma anche giorno che segna il cinquantesimo anniversario dalla conclusione del concilio Vaticano II. La scelta di questa data acquista un significato particolare: spinge la Chiesa a continuare l’opera iniziata all’epoca. E il modo migliore di farlo è chiedere un’indulgenza, cioè un perdono generale, aperto a tutti, perché chiunque lo desideri possa rinnovare il proprio rapporto con Dio e il prossimo.
Perché è il Giubileo “della misericordia”?
Il Giubileo è sempre un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. I frutti di questo impegno sono le opere di misericordia, cioè i gesti di carità verso i fratelli: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, dare un tetto a chi non ce l’ha, ma anche consolare chi soffre, insegnare a chi non ha un’istruzione, consigliare chi è nel dubbio… Se le contiamo, tutte le opere di misericordia sono quattordici, riguardano non solo il corpo ma anche lo spirito del nostro prossimo.