Credere n. 5 - 01/02/2015
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Dov’ero prima di nascere?
ESISTEVO GIÀ IN QUALCHE POSTO? L’uomo, prima di nascere, è presente nei pensieri di Dio. DIO MI ASPETTA IN CIELO? Dio…
I figli ci chiedono…
Dov’ero prima di nascere?
Illustrazione di Plum
MAMMA, IO LO SO CHE SONO NATO NELL’ISTANTE IN CUI UNO SPERMATOZOO E UN OVULO SI SONO INCONTRATI, ANCHE SE CI SONO VOLUTI NOVE MESI PRIMA CHE VEDESSI LA LUCE. MA PRIMA DI TUTTO QUESTO, ESISTEVO GIÀ IN UN QUALCHE POSTO?
C’è un bellissimo canto nella Bibbia, scritto dal famoso re Davide. È il salmo 139, una sorta di poesia composta per essere cantata. Fra le tante immagini usate da quest’antico cantautore, ce n’è una che dice: «Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno». Ogni volta che leggo questo versetto, penso che il Signore ci conosca prima del tempo. Mi piace immaginare Dio mentre si prende i suoi momenti di pausa, per fantasticare sulle nuove donne e sui nuovi uomini che verranno al mondo, facendo grandi sogni e progetti. Come papà e mamma che nei nove mesi della gravidanza si fanno tante confidenze, nell’affetto della loro intimità, immaginando che faccia avrà il loro bambino, che lavoro farà da grande, quali cose buone compirà nella vita… L’uomo, prima di nascere, è presente nei pensieri di Dio.
VUOL DIRE CHE ANCH’IO ERO NELLA SUA TESTA, IN CIELO CON LUI?
Beh, se vogliamo usare l’immagine della testa di Dio per descrivere un luogo, immagino che si possa dire così. A me piace pensare che ero lì prima di nascere. Anche Gesù ha usato delle figure semplici per spiegare dov’è il cielo e che cos’è. Prendeva oggetti e situazioni che erano sotto gli occhi di tutti, per farsi capire meglio. A volte ha parlato del cielo come di una grande sala di un palazzo reale, con la tavola imbandita e tante persone invitate a una festa grandiosa, come ad esempio il matrimonio di un principe. Altre volte ne ha parlato come di una casa con tante stanze, in cui lui andava a preparare un posto per i suoi discepoli. Una casa preparata dal Padre fin dalla creazione del mondo.
DIO È IN CIELO CHE MI ASPETTA?
Dio non è solo in cielo. È dappertutto. È come un soffio di vita che anima tutte le opere che ha creato. «Se salgo in cielo, là tu sei: se scendo negli inferi, eccoti», dice ancora il salmo 139. Il Signore è presente ogni volta che qualcuno compie un gesto buono, perché lui è amore. Ma è lì anche quando accade qualcosa di brutto, perché è pronto a consolare. È sempre vicino, basta molto meno di un fischio perché arrivi quando lo si chiama. Pensare che Dio è solo in cielo, ce lo fa sembrare lontano, inarrivabile. Invece ci sta accanto. Ed è ovunque lo lasciamo entrare. Ed è vero che ci aspetta. Come Gesù ha raccontato nella parabola della pecorella smarrita, Dio è come un pastore buono che non è contento finché anche l’ultima delle sue pecore non è al sicuro, là dove dovrebbe essere.
DIO MI GUARDA SEMPRE?
Non solo ti guarda. Voglio usare ancora il salmo 139 per spiegartelo bene. «Signore, tu mi scruti e mi conosci», scrive il re Davide. Dio tiene tanto a noi, ci scruta e ci conosce, cioè ci osserva con la cura e la tenerezza di un innamorato, tanto che potrebbe dire in ogni momento della giornata dove siamo e cosa facciamo, se ci sediamo, o ci alziamo, e quali sono le strade che percorriamo. E, come il più amorevole e premuroso dei padri, ci lascia andare dove vogliamo, ma fa il tifo per noi ogni momento, perché la strada che scegliamo di percorrere sia sempre quella giusta.
Testo Francesca Fabris
Disegni Plum