A Natale ci raggiunga la misericordia di Dio, che ci dona il perdono e la salvezza
In questo Giubileo straordinario il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio acquista un significato speciale. È un invito…
L’abbraccio della Misericordia
Il saluto tra Francesco e Benedetto prima dell’apertura della Porta santa diventa subito un’icona di questo Giubileo. Il…
Il Giubileo visto dalle periferie
Dalle grandi cattedrali alle cappelle nei campi profughi. L’Anno santo delle 10.000 Porte.
Appassionati di storie, meno di prolusioni
Dopo due mesi dal convegno ecclesiale ho trovato il souvenir anche per il Natale: il Dio-uomo, che ci salva dalle astrazioni.
I due Papi
L’abbraccio della Misericordia
Il saluto tra Francesco e Benedetto prima dell’apertura della Porta santa diventa subito un’icona di questo Giubileo. Il Papa nell’omelia ricorda il Concilio e invita ad aprire anche oggi le porte della Chiesa verso il mondo.
Spinge con forza papa Francesco. Il pesante portone si spalanca e Bergoglio attraversa per primo la Porta santa che resterà aperta fino al prossimo 20 novembre. Alle sue spalle Benedetto XVI, il Papa emerito che a passi lenti si incammina dietro Bergoglio. È commovente l’abbraccio tra i due poco prima dell’avvio ufficiale del Giubileo straordinario della misericordia. E poi, ancora, il piccolo colloquio all’interno della basilica. La forza della Chiesa sta tutta in quella apparente fragilità di mani anziane che si stringono, di sorrisi che Francesco e Benedetto si scambiano, di parole che giungono al cuore delle migliaia di pellegrini che, sfidando la pioggia e la paura, gremiscono piazza San Pietro.
«La Chiesa ha bisogno di un anno sulla misericordia», dirà Bergoglio nella prima udienza dopo l’apertura della Porta santa nella basilica vaticana. Una «misericordia che viene prima del giudizio», spiega nell’omelia della celebrazione dell’8 dicembre. Il pensiero è alle periferie, a Bangui, dove il Giubileo è arrivato in anticipo, agli anziani e ai malati, agli immigrati, ai bambini, a tutti quelli che hanno perso il cammino.
NEL SEGNO DEL CONCILIO
Il pensiero è anche al concilio Vaticano II, che proprio l’8 dicembre di 50 anni fa chiudeva i suoi lavori. E a quella icona del buon samaritano che sintetizza in pieno lo spirito che animò quell’assise, «come ricordò il beato Paolo VI a conclusione del Concilio. Attraversare oggi la Porta santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano».
Torna più volte a parlare del Concilio, papa Francesco. Per spiegare che «la Porta santa ci ricorda un’altra porta che il concilio Vaticano spalancò 50 anni fa: la porta verso il mondo, per portare a tutti la misericordia di Dio». Sulle orme del Vaticano II che fu «un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa a uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in se stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario» anche noi dobbiamo diventare missionari e «andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro». Perché «dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo» e a tutti va annunciato che la grazia viene prima del peccato e che non c’è nulla che non possa essere perdonato.
PRIMA DI TUTTO IL PERDONO
«Se tutto rimanesse relegato al peccato», spiega Bergoglio, «saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre».
E si fa torto a Dio «e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia». Un cammino che il Papa ha aperto attraversando per primo la soglia della Porta santa e che ciascuno di noi è invitato a compiere lasciando, come sprona Francesco, «ogni forma di paura e di timore perché questo non si addice a chi è amato».
Testo di Annachiara Valle
L’EVANGELIARIO DEL PAPA
Durante la celebrazione, Francesco ha usato l’Evangeliario del Giubileo realizzato dalla San Paolo. La preziosa opera è disponibile anche in edizione limitata di 999 esemplari con preziose lavorazioni artigianali. Info: numero verde 800.288300.
L’IMMACOLATA MARIA, MADRE DI MISERICORDIA
Una preghiera composta apposta per l’occasione e una corona di fiori. L’omaggio del Papa alla statua della Vergine, in piazza di Spagna, non è un appuntamento di routine. Anche se si ripete tutti gli anni, l’8 dicembre, con i fiori preparati dai detenuti romani e la gente che prega, per Francesco è sempre l’occasione per sottolineare la sua devozione alla Madonna. Nel giorno dell’apertura della Porta santa e prima di recarsi a Santa Maria maggiore per mettere la città e tutti i fedeli sotto la protezione di Maria salus populi romani, Bergoglio si è rivolto a Maria a nome «degli ammalati, dei carcerati, di chi sente più duro il cammino», anche «di quanti sono arrivati da terre lontane in cerca di pace e di lavoro. Sotto il tuo manto c’è posto per tutti, perché tu sei la Madre della misericordia».