N. 52 - 2015 27 dicembre 2015
INSIEME di don Antonio Rizzolo

La pace, un dono di Dio e un impegno che egli affida a tutti noi

Auguri di buon anno da parte della redazione di Credere. Viviamo insieme il Giubileo accogliendo la misericordia del Signore…

A Opera

Le ostie si sfornano in carcere

Nel penitenziario di Opera, alle porte di Milano, tre uomini condannati per omicidio impastano le particole: «Sono il frutto…

L’intervista

Vittorio Messori: ecco la mia indagine su Maria

La Madonna è stata relegata in un «angolo», dice Vittorio Messori, che ha appena scritto di nuovo su di Lei.

Ite, Missa est di Enzo Romeo

Il sapore del Natale, offerta gratuita a tutti

Il Natale è offerta gratuita di misericordia per tutti. Un dono, e non una minaccia.

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Ite, Missa est di Enzo Romeo

Il sapore del Natale, offerta gratuita a tutti

Il Natale è offerta gratuita di misericordia per tutti. Un dono, e non una minaccia.

Ite, Missa est

In alcune scuole italiane si cancellano le recite natalizie per “rispetto” verso i non-cristiani. In Brianza, in un istituto cattolico, è stata annullata la Messa di Natale: «Per alcuni può essere un atto di culto troppo forte», ha detto il sacerdote che ne è direttore. In Gran Bretagna da tempo il «Merry Christmas» è stato sostituito sui biglietti d’auguri con un generico «Happy Holidays».

Forse, non si tiene conto che la celebrazione del Dio-bambino è un’offerta gratuita di misericordia per tutta l’umanità, nessuno escluso. Un dono, non una minaccia. Se il Natale fosse stato concepito come un’imposizione, Dio avrebbe preso le sembianze di Erode. E invece eccolo incarnarsi nel figlio di un falegname e di una ragazza di provincia, persone qualunque, alle prese con problemi più grandi di loro.

Saint-Exupéry fu colpito dal racconto di padre Sudour, suo insegnante a Parigi, che s’era guadagnato la croce di guerra facendo il cappellano nel primo conflitto mondiale. La notte di Natale del 1917, sul campo di battaglia di Verdun, aveva cantato a squarciagola Minuit, Chrétiens: «È l’ora solenne in cui il Dio uomo discende tra noi per cancellare il peccato originale e placare l’ira del Padre. Il mondo intero trasale di speranza in questa notte che gli dona un Salvatore». Dall’altra parte dei trinceramenti un cappellano tedesco gli aveva fatto eco, intonando nella sua lingua le strofe del famoso inno natalizio, e almeno per qualche istante i nemici si erano sentiti fratelli.

Quando il mondo è in guerra – e oggi viviamo «una guerra mondiale a pezzi» – si avverte di più la nostalgia del Natale. Lo stesso Saint-Exupéry descrisse le missioni dei piloti ricognitori durante l’invasione nazista. Giovani volontari pronti a morire pur di evitare che ideologie nichiliste facessero svanire il gusto del Natale: «Il salvataggio di quel sapore, nel mondo, sembrava loro giustificare il sacrificio della vita. Se noi fossimo stati il Natale del mondo, il mondo si sarebbe salvato attraverso di noi».

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