Siamo tutti chiamati a essere missionari della misericordia
Il prossimo 10 febbraio papa Francesco darà uno speciale mandato a 1.071 sacerdoti. Ma tutti i cristiani, in virtù del battesimo,…
Ho ascoltato il grido delle donne
L’8 febbraio è la giornata contro il traffico di persone, voluta dal Papa dopo un incontro con Eugenia Bonetti, che aiuta…
Una Porta di speranza al Cottolengo
Per una delle due Porte sante di Torino è stato scelto un luogo simbolo della sofferenza e dell’accoglienza
Vita consacrata, un gol per il cielo
Alla conclusione dell’anno dedicato alla vita consacrata, alcune testimonianze di una vita felice e riuscita
Ite missa est di Enzo Romeo
Vita consacrata, un gol per il cielo
Alla conclusione dell’anno dedicato alla vita consacrata, alcune testimonianze di una vita felice e riuscita
Michaela racconta di quando in una stazione, davanti a un distributore di bibite, un uomo mormorò: «È difficile scegliere, vero?». E lei: «Sì, cosa sta cercando?». «Due cose, ma oggi sembrano entrambe ardue da trovare: una Coca Cola senza zucchero e un segno di Dio nella mia vita». Michaela rimase in silenzio, poi disse: «Penso che dovrebbe rinunciare alla Coca Cola light, ma non a Dio».Si è chiuso l’anno dedicato dalla Chiesa alla vita consacrata. Fa bene ogni tanto ricordarsi di chi ha scelto Dio in maniera integrale. Rileggo le testimonianze raccolte in Amare è dare tutto, un libretto distribuito qualche mese fa in piazza San Pietro durante il raduno dei giovani religiosi.
La consacrazione non comporta la cesura col quotidiano, solo ne offre una nuova visione. All’inizio, forse, si pensa a un faccia a faccia esclusivo col Signore, ma poi – ammette Anne-Françoise – si scopre che lo straordinario è nei fratelli e nelle sorelle «che ti aspettano all’angolo della via, nella tua classe o nella comunità e chiedono la tua attenzione». Jean-Paul, entrato in monastero, ha il ricordo dolce di sua madre che ogni mattina, dopo averlo abbracciato, gli bisbigliava all’orecchio, evitando di farsi sentire dal marito mangiapreti: «Non dimenticare di offrire la tua giornata al buon Dio».
Myriam è una Piccola Sorella di Gesù che lavora in un supermarket. Dice: «Non ho marito, né fidanzato, né figli… Niente tv o iPhone e nemmeno un vecchio cellulare, non faccio vacanze alle Canarie, trascorro solo qualche giorno di “deserto” in montagna con la mia Bibbia. Eppure la mia vita non è priva di gioia, anzi; l’attrazione a Dio la rende più essenziale, ma affascinante e ricca». Per suor Christine il mondo d’oggi, pur fra limiti e insidie, offre tante occasioni per gioire insieme. «Quando guardo una partita di calcio in tv», afferma, «ed esulto davanti a un gol prodigioso seguito dal delirio della squadra, dico a me stessa: l’ascesa al cielo dell’umanità dev’essere questo».