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Una domenica di sole, giocando con il mistero
Una inaspettata meta domenicale è diventata occasione di intravedere con levità il mistero della vita e della morte
Ite missa est di Emanuele Fant
Una domenica di sole, giocando con il mistero
Una inaspettata meta domenicale è diventata occasione di intravedere con levità il mistero della vita e della morte
Domenica pomeriggio c’è il sole. Cosa si può fare coi bambini? Al Museo di storia naturale conosciamo nel dettaglio gli abitanti esotici dei diorami; i pesci dell’Acquario civico scuotono la pinna caudale in segno di saluto quando entriamo; potremmo rimettere in fila, al buio, gli esercizi commerciali di via Torino. Decidiamo allora di andare al Cimitero monumentale. Con l’occhio penetrante dell’autore intravedo qualcuno che fa gli scongiuri. In realtà, ci mancava solo questo quieto spicchio di Milano.
Affondiamo col passeggino nella ghiaia, è faticoso, ma ho immediatamente la percezione che ne varrà la pena: siamo in una cattedrale senza tetto, dove la densa compagnia di persone assenti eppure vere costringe a impennare la riflessione verso le domande pure, lasciando fuori dal cancello i dettagli che ci assordano in settimana. I bambini non hanno paura degli angeli immaginati col capo chino dai loro scultori. Comprendono l’ovvio dolore e insieme invidiano le ali. Le cose vere sembrano della loro misura, sentono il mistero come una presenza naturale, tanto da saperci giocare insieme. Percorrono i vialetti alla ricerca di statue di soldati, coetanei, avi con abiti particolari o animali; leggono sillabando gli epitaffi di sconosciuti trapassati (e quelli forse, dall’altra parte, apprezzano le originali preghierine di suffragio). Qualcuno, davanti al cognome, ha preteso che fosse indicata la ragione che ne ha reso speciale la vita: notai, attori teatrali, stimati banchieri.
Eppure l’ossidazione, che vira in azzurro il metallo dei busti, dice con evidenza che non esiste un materiale perfettamente libero dalla tortura del tempo. I quintali di marmo dei mausolei familiari sono l’ultima soma che qualcuno ha provato a trascinarsi dal mondo alla vita futura. Ma l’angelo nocchiere, riguardo al peso del bagaglio, è stato più rigido di una compagnia aerea. E così a noi rimane un villaggio di eccentriche architetture che ci suggerisce su cosa puntare.