N. 1 - 2017 1 gennaio 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Sia per tutti un anno ricolmo della gioia che viene da una fede vissuta

Il nostro settimanale si propone di percorrere con tutti i lettori il cammino della fede, come un affidabile compagno di…

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Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

Sia per tutti un anno ricolmo della gioia che viene da una fede vissuta

Il nostro settimanale si propone di percorrere con tutti i lettori il cammino della fede, come un affidabile compagno di viaggio, per «vivere insieme l’avventura cristiana».

 

Cari amici lettori, un nuovo anno sta per iniziare, con le sue attese e le sue speranze. Tutti noi preghiamo il Signore perché giungano giorni sereni, tempi di pace, per noi stessi e le nostre famiglie, e per il mondo intero. La preghiera reciproca rivolta a Dio, in realtà, è già un primo passo per realizzare questi desideri profondi del nostro cuore. Infatti, da una parte questa preghiera ci ricorda che la pace, la felicità, il bene, sono prima di tutto un dono di Dio. Dall’altra parte ci rende coscienti della nostra responsabilità a costruire un mondo più giusto, a partire dalla nostra vita quotidiana, dai rapporti con i familiari, i vicini e chiunque incontriamo. Come ci insegna lo stesso Signore Gesù, è «dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, che escono le intenzioni cattive» (Marco 7,21). Si tratta, dunque, di puri?ficare il nostro cuore, lasciandoci toccare dalla misericordia di Dio. Così san Paolo esortava gli efesini: «Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edifi?cazione, giovando a quelli che ascoltano» (4,29).

È a partire da un cuore riconciliato con Dio e con i fratelli che si può costruire la pace, scegliere davvero la via della nonviolenza, come invita a fare papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, di cui ricorre, il 1° gennaio, il cinquantesimo anniversario. Un cuore riconciliato che dovrebbe essere uno dei frutti del Giubileo della misericordia appena concluso. Senza dimenticare che la misericordia di Dio è in?finita ed egli ci attende sempre con le braccia aperte per offrirci il suo perdono e ridonarci ?fiducia, gioia, speranza. A proposito di Giubileo, forse avrete notato che abbiamo modi?cato lo slogan in copertina. Il nostro settimanale, il cui titolo è Credere, la gioia della fede, vuole essere «la rivista per vivere insieme l’avventura cristiana». La nostra fede, infatti, non è solo un insieme di idee e di dottrine, ma è prima di tutto un’avventura entusiasmante da vivere giorno per giorno. E da vivere insieme, come comunità cristiana, in comunione con i fratelli e le sorelle, ma anche come comunità dei lettori. Mi auguro davvero, cari amici, che il nostro settimanale possa ancora accompagnarvi a lungo nel cammino quotidiano di vita cristiana. Aiutateci anche a di?ffonderla, facendola conoscere a parenti, amici e conoscenti.

Concludo augurando a tutti voi un anno sereno, ricolmo della gioia che viene dalla fede vissuta, con le parole di papa Francesco: «Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali».

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