Costruiamo insieme un mondo più degno dei bambini di oggi e di domani
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INSIEME di don Antonio Rizzolo
Costruiamo insieme un mondo più degno dei bambini di oggi e di domani
Nel giorno dell’Epifania si celebra la giornata dell’infanzia missionaria. Il tema di quest’anno, “guardàti dall’amore”, ci invita ad avere verso i piccoli lo stesso sguardo di Dio
Cari amici lettori, la solennità dell’Epifania che celebriamo in questi giorni conclude le feste del tempo di Natale e ci proietta nella vita di ogni giorno, dove siamo chiamati a testimoniare la gioia, la pace e la salvezza che Cristo ci ha donato con la sua incarnazione, la sua passione, morte e risurrezione. Il Figlio di Dio si è manifestato nel nostro mondo, nella nostra vita (Epifania, infatti, significa manifestazione). Il Dio invisibile si è fatto visibile in Cristo, ha condiviso la nostra umanità, per farci conoscere il suo amore misericordioso e insegnarci ad essere misericordiosi a nostra volta.
In occasione dell’Epifania si celebra anche la Giornata mondiale dell’infanzia missionaria, istituita da Pio XII nel 1950. L’idea di coinvolgere i bambini nello spirito e nell’impegno missionario, che dovrebbe caratterizzare tutti i cristiani, risale alla metà dell’800. Il vescovo francese monsignor Charles de Forbin-Janson era rimasto colpito dalle notizie che arrivavano dalla Cina su tanti bambini che morivano senza aver ricevuto il Battesimo. Non potendo partire lui stesso come missionario, pensò di coinvolgere i bambini francesi perché, tramite la preghiera e la collaborazione materiale, potessero aiutare i loro coetanei cinesi. Il suo slogan divenne: «Un’Ave Maria al giorno, un soldino al mese». Nacque così l’Opera della santa infanzia, che Pio XI riconobbe nel 1922 come pontificia. La frase che sintetizza l’intento del fondatore è «i bambini aiutano i bambini».
Il tema di quest’anno per la Giornata missionaria dei ragazzi è «Guardàti dall’Amore». Sui piccoli, sui bambini, si posa infatti lo sguardo benevolo di Dio, il suo amore intriso di tenerezza. Per insegnarci ad avere questo stesso sguardo, Dio stesso si è fatto bambino, è diventato piccolo e povero. È questo il segno del Natale, che gli angeli hanno indicato ieri ai pastori e oggi a tutti noi: «Un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Come ha giustamente ricordato papa Francesco nel suo messaggio natalizio, siamo chiamati a riconoscere Gesù nei volti di ogni bambino, specialmente dei più poveri, di quelli che soffrono per la fame, le guerre, la violenza, di quelli a cui è stata rubata l’infanzia. Facciamo nostro l’auspicio del Papa: «Come la Vergine Maria e san Giuseppe, come i pastori di Betlemme, accogliamo nel Bambino Gesù l’amore di Dio fatto uomo per noi, e impegniamoci, con la sua grazia, a rendere il nostro mondo più umano, più degno dei bambini di oggi e di domani».