N. 1 - 2019 6 gennaio 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Un pezzetto di Natale, una briciola di bontà, da vivere tutti i giorni dell’anno

La solennità dell’Epifania conclude le feste natalizie. L’augurio è che possiamo portare con noi nella vita quotidiana la…

Padre Sidival Fila

L’artista che cerca la luce divina nella tela

Il francescano di origine brasiliana è un affermato autore di opere astratte. «La sacralità non dipende dal soggetto ma da…

Giandonato Salvia

L’inventore della carità elettronica

«Chi dona non si impoverisce», dice il fondatore di Tucum, applicazione che tramite “l’economia sospesa” distribuisce donazioni…

I figli ci chiedono

Epifania, la festa per chi cerca Dio come i Magi

Che vuol dire Epifania? È una parola greca che significa “manifestazione”. Per noi cristiani indica la prima manifestazione…

Tricarico

La città dell’incontro

Nel corso della storia, il centro lucano è stato crocevia di popoli e religioni che hanno lasciato un’eredità di arte e cultura.…

Ite, missa est di Chiara Amirante

Sono anch’io figlio amato

Facciamo veramente la scoperta di quanto questo amore guarisca il nostro cuore, di quanto sia capace di saziare la sua sete

Per una lettura completa...

I figli ci chiedono

Epifania, la festa per chi cerca Dio come i Magi

Che vuol dire Epifania? È una parola greca che significa “manifestazione”. Per noi cristiani indica la prima manifestazione di Gesù ai Magi, ai quali si rivela come Dio. E chi erano i Re Magi? Erano studiosi delle stelle, venivano dall’Oriente. Ma non sappiamo quanti erano e i loro nomi

Disegno di Fabio Porfidia

CHE VUOL DIRE EPIFANIA?
Epifania significa “manifestazione” della divinità. Deriva dal greco ed è l’unione di due parole: epì, cioè dall’alto, e phanein, cioè apparizione. Per noi cristiani questa parola ha un significato ben preciso: indica la prima manifestazione “pubblica” di Gesù ai Magi, ai quali si rivela come Dio.

Dei Magi si racconta poco nel Vangelo, non si dice quanti fossero e che nomi avessero, ma a partire dai secoli successivi sono spuntate alcune informazioni complementari e ora la tradizione popolare vuole che fossero tre, che si chiamassero Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e che fossero uno bianco, uno giallo e uno nero. L’unica cosa che si evince dal Vangelo è che fossero stranieri, si dice infatti che venissero dai Paesi dell’Oriente, e questa è la notizia più importante, perché significa che Gesù non è venuto sulla terra per salvare solo il suo popolo, gli Ebrei, ma per raggiungere tutta l’umanità.

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama», leggiamo nel Vangelo di Luca. I Magi rappresentano la totalità degli uomini di tutte le nazioni del mondo che si stringono attorno a Gesù, riconoscendolo come Dio.

 QUINDI CHI ERANO I RE MAGI?
Tralasciamo “re” e definiamoli solo Magi, come dice il Vangelo. Essi erano astrologi, sapienti, studiosi del cielo e delle stelle, appartenevano a una cultura convinta che gli avvenimenti importanti sono scritti in cielo. Quando hanno visto la cometa, hanno subito capito che quello era un segno divino, perché solo Dio può occupare il cielo in quel modo. E si sono messi in cammino portando dei doni. Ricordi quali?

L’ORO, L’INCENSO E LA MIRRA.
Sì. Il primo, l’oro, prezioso e lucente come uno scettro con la corona, indica che Gesù è Re; il secondo, l’incenso, profumato e leggero come una preghiera che sale al cielo, indica che Gesù è Dio; la mirra, balsamica e curativa, come un unguento che allevia il dolore e dà sollievo, è un dono che sottolinea la sua caratteristica umana e in quanto uomo destinato a morire. Questi tre doni dicono tanto sulla persona di Gesù.

Aggiungo un’altra cosa. C’è un versetto del profeta Abacuc che dice: «In mezzo ai due animali ti manifesterai». Si è soliti accostare questo versetto alla rappresentazione del presepe, in cui la statuina di Gesù Bambino viene posta fra il bue e l’asino e si mostra ai Magi, le ultime statuine ad arrivare sulla scena del presepe.

Chi è quel Bambino che tutti, mamma e papà, pastori, Magi e perfino gli animali, contemplano? È il Signore del mondo a cui tutta la creazione appartiene.

È un messaggio molto forte: Maria e Giuseppe nella loro disponibilità, i pastori nella loro umiltà, i Magi nella loro sapienza, gli animali nella loro semplicità, tutti questi personaggi, con le loro caratteristiche e differenze, riconoscono all’unanimità la grandezza di Gesù.

PERCHÉ FESTEGGIAMO L’EPIFANIA OGNI ANNO?
Anche se Gesù si è manifestato una volta ai Magi, non per questo è cessata la necessità che si manifesti ancora. Lui lo fa sempre, tutte le volte che lo cerchiamo, anche nell’intimo, nel segreto del nostro cuore, in quello spazio inaccessibile agli altri.

Dio offre a ciascuno una stella che ci guidi verso Gesù. Tutto sta nel trovare la propria.
   

Testo di Francesca Fabris - Disegno di Fabio Porfidia

Archivio

Vai