N. 1 - 2019 6 gennaio 2019
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Tricarico

La città dell’incontro

Nel corso della storia, il centro lucano è stato crocevia di popoli e religioni che hanno lasciato un’eredità di arte e cultura. Lo si vede bene nella cattedrale e nel nuovo museo diocesano

 Una panoramica di Tricarico.

Tricarico, adagiata su una splendida e rigogliosa dorsale collinare, è una perla che brilla di luce propria con il suo inestimabile patrimonio artistico, culturale e architettonico. Un crocevia di culture e fedi perché vi si sono succedute popolazioni greche, arabo-musulmane, ebraiche e albanesi. Tracce, segni e simboli testimoniano, anche attraverso alcuni reperti custoditi nel Museo diocesano, l’incontro tra il cristianesimo e le genti arabe.

Forte di questo carattere aperto alle culture diverse, nella sua storia ultramillenaria Tricarico ha sempre avuto una spiccata identità religiosa. Nel 968 era già sede vescovile di rito greco, per passare nel 1060 al rito latino. Da allora il lungo cammino della Chiesa locale ha contrassegnato lo scandire quotidiano di una comunità che ha saputo incarnare i sentimenti genuini della civiltà contadina. Ancora oggi la suggestiva città arabo-normanna, in provincia di Matera, è fiera di essere la sede della diocesi retta dal vescovo Giovanni Intini, punto di riferimento di un vasto territorio che comprende 19 Comuni per un totale di 35 mila abitanti.

AL CENTRO LA CATTEDRALE
Non a caso la cattedrale di Santa Maria Assunta è il fulcro del centro storico. Edificata nell’XI secolo in stile romanico per volere di Roberto conte di Montescaglioso, nipote del Guiscardo – il condottiero normanno che divenne conte di Puglia e Calabria e signore di Sicilia –, nel corso del tempo è stata più volte ampliata e rimodellata fino ad arrivare al 1777, quando venne definita l’intera struttura architettonica così come appare oggi. Sorge all’estremità del nucleo altomedievale di epoca longobarda e bizantina e si caratterizza per una pianta a croce latina con tre navate. A Tricarico la cattedrale è il monumento per eccellenza che, unitamente alla Torre normanna, domina la valle e trasmette l’idea di accoglienza, ospitalità e amicizia.

È un luogo di culto dove la liturgia e i momenti di preghiera tengono insieme la gente pervasa dalla fede e dallo spirito di condivisione. «La storia e l’arte che trasudano dai muri della nostra chiesa madre hanno un grande significato religioso e culturale», sottolinea don Giovanni Trolio, che da dieci anni guida la parrocchia della cattedrale. «Qui il passato si fonde col presente, creando quella simbiosi che tiene viva la comunità per nuove forme di dialogo e di confronto nel solco della fraternità».

La chiesa custodisce le reliquie di san Potito martire, patrono della città e della diocesi di Tricarico, che si celebra nella liturgia il 14 gennaio, mentre  dal 2018 i festeggiamenti popolari, per volere del vescovo, si tengono nel mese di luglio in concomitanza con quelli dedicati alla compatrona, la Madonna del Carmine.

«La cattedrale ha delle bellezze artistiche di particolare fascino», spiega orgoglioso don Trolio. «Incantevole è la lastra marmorea della cappella detta Secretarium, un frammento di sarcofago istoriato raffigurante il mito pagano di Mirra e Adone, che risale al III secolo a.C. La volta del Secretarium è abbellita da stucchi seicenteschi in stile barocco e ospita una statua lignea di san Potito ritrovata di recente che viene portata da quest’anno in processione il 15 luglio». Alcune tele sono di pregio. Tra queste spiccano le due opere del pittore tricaricese Pietro Antonio Ferro: il Trasporto di Cristo al sepolcro (1607) e la Deposizione (1634) che si trova nella cappella del Battistero. È possibile ammirare anche un trittico su tavola della prima metà del XVI secolo raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Francesco e Antonio.

La parrocchia della cattedrale è un importante avamposto del volontariato e delle attività socio-educative rivolte ai ragazzi, ai giovani, alle coppie sposate e agli anziani. Un punto di riferimento per tutta la diocesi è invece la casa di accoglienza-centro servizi “Oasi del Carmelo” ubicata nell’ex convento delle Carmelitane dove, oltre allo sportello antiusura e all’ambulatorio solidale, è attiva la mensa per dare un pasto caldo ai poveri e alle persone bisognose.

NUOVO MUSEO DELLA DIOCESI
Nella città che diede i natali a Rocco Scotellaro (1923-1953), il poeta della libertà contadina che qui fu sindaco dal 1946, la storia e la cultura religiosa sono racchiuse anche nel Museo diocesano (all’interno del palazzo vescovile), inaugurato nel 2016. «Vi sono opere d’arte di pregio che testimoniano la fede di questo popolo», fa notare il direttore don Nicola Soldo. «La nostra è una terra votata all’accoglienza e con un deciso carattere di interculturalità che emerge dalle lapidi, dagli argenti, dalle sculture lignee, dai dipinti e dai documenti dall’anno Mille custoditi nel museo».

Il visitatore, che può anche usufruire di strumentazione multimediale e di virtualizzazioni che raccontano il territorio, rimane incantato da autentici capolavori, come i cinque busti reliquiari del Seicento realizzati con la tecnica spagnola di decorazione in foglia oro incisa e dipinta, oppure il busto reliquiario in argento di santa Chiara che si integra con il candelabro votivo in argento del Settecento. La Madonna con bambino in trono dell’antico artigianato lucano e la croce astile bifrontale del 1423 sono altre due gioielli artistici.

Tuttavia, il pezzo più prezioso, che rappresenta la chiave interpretativa del museo stesso, è la scultura di pietra che contiene una iscrizione araba che recita «Allah sia benedetto» ed è sormontata da una croce. È il simbolo di questa terra generosa, incrocio di fedi e culture che vengono da lontano e che ancora oggi sono la forza di una città a misura d’uomo.
  

ORGANIZZARE LA VISITA
La città di Tricarico (Matera) si raggiunge con comodità solo in auto. Per chi arriva dalla zona tirrenica con la Statale 407 Basentana uscire a Tricarico. Dal versante adriatico, prendere la Statale 96 Altamura-Matera e successivamente la Statale 407.

LA CATTEDRALE
La cattedrale di Santa Maria Assunta è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 19. Messe: giorni feriali 18 (18.30 con l’ora legale); la domenica e festivi 8.30, 10.30 e 18 (18.30 con l’ora legale). Contatti: tel. 0835/72.43.00.

IL MUSEO DIOCESANO
Il Museo diocesano (ingresso a offerta libera) si visita nei seguenti giorni: martedì e giovedì dalle 9 alle 12 (dalla prima domenica di giugno all’ultima di settembre 10-13); mercoledì e venerdì 15-17 (giugno-settembre 17-19); sabato e domenica 10-13 e 15-18 (giugno -settembre 10-13 e 16-19). Tel. 0835/72.30.52. Per visite guidate su prenotazione: Zirlio Travel Experience, tel. 380/14.94.812 – 348/97.25.968; info@zirlio.it.
  

Testo di Nicola Lavacca · Foto di Cosmo Laera

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