N. 10 - 2018 11 marzo 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Sosteniamo Francesco con la nostra rivista e la nostra preghiera

Credere è nata cinque anni fa, all’indomani dell’elezione di papa Bergoglio. In questo numero riviviamo insieme questo quinquennio…

Don Marco Pozza

Il segreto del Papa? L’intimità con Dio

Insieme con Francesco ha commentato il Padre Nostro su Tv2000: Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova e prete «non…

Adelaide Jacobelli

Francesco? Ha reso più umana e accogliente tutta la Chiesa

Ha 23 anni e, dal 19 al 24 marzo, parteciperà al presinodo dei giovani. La segretaria del Movimento studenti di Azione cattolica…

Austen Ivereigh

La conversione pastorale che chiede Bergoglio

Secondo lo scrittore inglese, la battaglia più difficile che sta conducendo Francesco è quella per il “discernimento” e per…

Fabio Marchese Ragona

I suoi cardinali? Uomini umili e “normalissimi”

Dall’ex giocatore di hockey al sacerdote con i capelli lunghi, il giornalista Tv presenta i porporati voluti da Francesco:…

Ite, missa est di Emanuele Fant

Solo a Francesco è riuscita la rivoluzione

Mentre i ragazzi degli anni Sessanta urlavano di voler cambiare il mondo, un giovane studente gesuita argentino si atteneva…

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

Sosteniamo Francesco con la nostra rivista e la nostra preghiera

Credere è nata cinque anni fa, all’indomani dell’elezione di papa Bergoglio. In questo numero riviviamo insieme questo quinquennio per rinnovare la gioia della nostra fede

 

Cari amici lettori, questo numero è interamente dedicato ai cinque anni di pontificato di papa Francesco. Tutti noi ricordiamo quella sera del 13 marzo 2013, quando il successore di Benedetto XVI si affacciò dal balcone della basilica di San Pietro per salutare i fedeli riuniti in piazza. A me sono rimasti impressi due momenti. Il primo è l’esordio inaspettato, fuori dal protocollo, che ce l’ha reso immediatamente vicino, ce l’ha fatto sentire come uno di noi: «Fratelli e sorelle, buonasera». Ormai siamo abituati a sentire i suoi «buongiorno» e «buon pranzo», ma quel primo «buonasera» è stato veramente straordinario. Tanto da farci quasi dimenticare il saluto finale, altrettanto imprevisto: «Buona notte e buon riposo».

Il secondo momento che conservo negli occhi e nel cuore è quello della benedizione. «Prima che il Vescovo benedica il popolo», ha detto Francesco, «io vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». Il silenzio sceso sulla piazza è qualcosa che commuove ancora adesso, al solo pensarci. Il silenzio della preghiera, il silenzio dell’amore, di chi fa tacere ogni cosa attorno a sé per concentrarsi sulla persona a cui si vuol bene, per chiedere al Signore che la benedica, la sostenga, l’aiuti. In fondo, è quello che vuole ottenere Francesco ogni volta che chiede di pregare per lui: non un frettoloso Padre nostro, ma un pensiero d’amore che ci fa invocare il Signore per lui e nello stesso tempo ci mette in comunione, manifesta il nostro essere fratelli. Con il Papa e con tutti gli uomini. È il senso di ogni preghiera. Non una generica invocazione a un Dio lontano, che ha bisogno di essere sollecitato con le parole, ma un sentirsi uniti nell’amore del Padre che crea autentica fraternità, comunione tra tutti noi.

La nostra rivista, Credere, è uscita un paio di settimane dopo l’elezione di Francesco. Si può dire che sia nata con lui, anche se la sua “gestazione” era iniziata un anno prima. È stata sicuramente una coincidenza provvidenziale. E, come abbiamo scritto nella prima copertina, che ritraeva il volto del nuovo Papa, desideriamo ancora una volta ribadire: «Siamo con te, Francesco». Anzi, vorrei confermare le parole del mio primo editoriale: «Caro papa Francesco, ti affidiamo questa rivista per sostenere la tua missione di confermare i fratelli nella fede e ridare speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo».

Archivio

Vai