N. 11 - 2016 13 marzo 2016
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Ite missa est di Emanuele Fant

Marzo, mese maschile

Un singolare padre terreno, l’angelo dei barboni, due padri per genitori... E il dono di essere maschio e femmina?

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Ite missa est di Emanuele Fant

Marzo, mese maschile

Un singolare padre terreno, l’angelo dei barboni, due padri per genitori... E il dono di essere maschio e femmina?

Ite missa est
Marzo è il mese in cui il Padre senza misura ha concentrato se stesso nel ventre di una ragazzina. Un angelo messaggero le ha preso l’orecchio, lasciandole intendere che di lì a nove mesi si sarebbe festeggiata, in Palestina, la data numero zero del Natale. A marzo ricordiamo anche quel lavoratore che ha smesso alcuni minuti di scartavetrare, dando ascolto a una voce assente ma vera, che ripeteva cose incredibili su un bimbo da accogliere, a cui dare il cognome. L’assurdo, da quella primavera, diventava ospite fisso nella sua bottega di falegname.

Marzo, per me, è un mese maschile pure perché ha dato i natali a fratel Ettore Boschini. Propongo da tempo di nominare il camilliano protettore dei padri a rischio di evaporazione. Un religioso in grado di domare cento randagi di strada con l’applicazione di leggi precise (sul vino da bere, l’ora delle preghiere, l’ordine da mantenere nei comodini) è l’esempio che ci vuole quando non sappiamo opporci a eredi intraprendenti che pretendono di mangiare l’omogeneizzato senza bavaglina. L’angelo dei barboni, nel ricordo di molti, è un padre elevato a potenze superiori perché sapeva farsi obbedire, ammetteva di nuovo in salotto chi aveva passato una vita nei porcili, indicava un percorso solo (senza abbassare il finestrino per domandare indicazioni, altro tipico vezzo maschile).

La festa del papà quest’anno casca ai piedi dell’approvazione del ddl Cirinnà. Nell’Italia del futuro, il 19 marzo, avremo nuclei familiari con due regali, e altri che dovranno compensare con la doppia mimosa ricevuta qualche giorno prima. Forse si renderà necessario inventare una meno specifica giornata del genitore, e mandare in pensione le pipe di cartoncino e le cravatte con scritto a pennarello sul nodo «Sei il migliore».

Se la maniera di regolare le unioni è materia per parlamentari, riguarda la mia persona una indicazione che fa da malta al nostro impianto strutturale: «Maschile e femminile sono un dono, perché averne timore?».

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