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INSIEME di don Antonio Rizzolo
Il nome Francesco e la scelta dei poveri cifra del pontificato di Bergoglio
A quattro anni dalla sua elezione, il Papa non smette di stupirci con i suoi gesti e le sue parole. A partire dal nome scelto, che indica a tutti noi la centralità del Vangelo
Cari amici lettori, da quando è stato eletto, il 13 marzo di quattro anni fa, il nostro Papa non smette di stupirci. Ed è proprio a partire da questa riflessione che abbiamo voluto ricordare il quarto anniversario del pontificato richiamando alcune delle “prime volte” che Francesco ci ha messo dinanzi. A partire dal nome, che nessun Papa prima di lui aveva scelto.
Glielo aveva indicato indirettamente il cardinale Hummes durante il conclave, ha confessato in seguito papa Bergoglio: «Nel momento in cui avviene l’applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: “Non ti dimenticare dei poveri”». L’associazione tra i poveri e il Poverello di Assisi è stata immediata nella mente del nuovo Papa. Che perciò ha deciso di chiamarsi Francesco. Credo che in questo modo Dio l’abbia guidato nelle scelte successive, nei suoi gesti semplici ed epocali al tempo stesso, umili e straordinari.
Certamente era già tutto nelle sue corde: quando era arcivescovo di Buenos Aires aveva preferito un appartamento alla Curia episcopale, si muoveva abitualmente a piedi o in metro, si cucinava i pasti da solo. Tuttavia, una volta eletto Papa, il nome Francesco e la scelta per i poveri è diventata una delle cifre fondamentali del pontif?icato.
Stare dalla parte degli ultimi, dei sofferenti, di chi abita nelle periferie materiali ed esistenziali è quello che fa ogni giorno Francesco. Per questo è anche sempre pronto a denunciare i potenti e gli sfruttatori, i violenti e tutti coloro che hanno fatto della «mondanità spirituale» il loro riferimento. E sempre per questo Francesco è così amato dalla gente semplice, dal popolo, da coloro che, con termine biblico, potremmo def?inire «i poveri del Signore». Non sono solo quelli che mancano del necessario o vivono nella sofferenza, ma siamo tutti noi nella misura in cui riconosciamo i nostri limiti, la nostra povertà e ci aff?idiamo totalmente al Signore, con semplicità e f?iducia. Non per nulla Gesù stesso afferma che il Vangelo, la buona notizia, è annunciato ai poveri (Matteo 11,5; Luca 7,22).
Cari amici, facciamo gli auguri a papa Francesco per i quattro anni di pontif?icato e soprattutto preghiamo per lui, perché il Signore ce lo conservi e, secondo la sua sollecitazione, accogliamo e mettiamo in pratica il Vangelo nella nostra vita quotidiana.