N. 11 - 2017 12 marzo 2017
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Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini

Una coppia commenta il Vangelo per il Papa

La riflessione dei due noti consulenti matrimoniali è stata proposta durante gli Esercizi spirituali della Curia romana. «Spieghiamo la parola di Dio alla luce dell’esperienza di coppia»

Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini

Nel soggiorno pieno di libri della loro casa di Lecco, Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini dicono che preparare una meditazione per papa Francesco è stato «normale». Si tratta, però, di una novità assoluta. Per la prima volta il predicatore scelto da papa Francesco per tenere gli esercizi spirituali di Quaresima alla Curia romana, dal 5 al 10 marzo ad Ariccia, ha scelto di avvalersi del contributo di altre persone: una coppia e una suora clarissa di clausura.

Il francescano padre Giulio Michelini, 53 anni, ha proposto al Papa e ai cardinali due meditazioni al giorno sulla passione, morte e risurrezione di Gesù secondo il Vangelo di Matteo, di cui è esperto esegeta. Una di queste, quella che riguarda l’episodio in cui la moglie di Pilato tenta di salvare Gesù (Matteo 27,11-26), è stata scritta da Mariateresa in collaborazione con il marito. Davanti al Papa, padre Giulio ha letto anche il commento di una clarissa sull’unzione di Gesù da parte di Maria di Betania: «Sono contento che insieme a me ci siano altri mondi, non solo quello maschile consacrato, ma anche quello familiare e quello di una donna che vive nella vita contemplativa», ha detto il francescano, che collabora da anni con i coniugi Gillini, con i quali ha scritto otto libri.

«Fra Giulio è ormai come un figlio per noi», dice Mariateresa Zattoni. «Lo abbiamo conosciuto nel 2000», interviene Gilberto, «quando i Francescani ci invitarono a tenere un ritiro spirituale per coppie ad Assisi. Chiedemmo di essere affiancati da un sacerdote, e ci mandarono lui. Scattò subito una grande sintonia e da allora ripetiamo l’esperienza ogni anno: noi trattiamo gli aspetti psicologici e relazionali della coppia, lui ci arricchisce con la sua sapienza sulla Bibbia».

UNA VITA PER LE FAMIGLIE
Entrambi pedagogisti, Zattoni e Gillini sono consulenti e formatori in ambito familiare e autori di numerosissimi libri (l’ultimo, fresco di stampa, proprio con Giulio Michelini su I Vangeli dell’infanzia di Gesù, edizioni San Paolo). Su Famiglia Cristiana ogni settimana rispondono ai lettori su temi riguardanti la coppia e la famiglia, in una loro specialissima “Posta del cuore”. Di loro, fra Giulio ha detto che hanno «le mani in pasta», e non si può dargli torto: entrambi di 76 anni, sono sposati da 50, hanno cinque figli, di cui tre adottivi, e sette nipoti. Tra i loro molteplici impegni c’è quello di fare i nonni, e per questo motivo una quindicina di anni fa hanno deciso di trasferirsi a Lecco, in un semplice appartamento, nel quale hanno creato un “angolo contemplativo”: una poltrona su un piano rialzato nello studio di Gilberto dalla quale si gode di una bellissima vista sul lago.

«Ci siamo conosciuti ai tempi dell’università», racconta lui. «Entrambi frequentavamo la Cattolica di Milano. Ricordo alla perfezione la prima volta che vidi Mariateresa: in mezzo a noi c’era un’amica comune, che ci parlava dei suoi dilemmi sentimentali con il ragazzo che poi sarebbe diventato suo marito. A un certo punto mi accorsi che i consigli che le stavamo dando andavano nella stessa direzione. Insomma, la nostra vita insieme è cominciata con una consulenza di coppia!», ride Gilberto. Quel primo incontro è sfociato in una lunga vita insieme e in un sodalizio anche professionale. «Al mattino ci riserviamo un po’ di tempo per scrivere», racconta Gillini. «Grazie alla fiducia totale che c’è fra di noi, io posso completare un testo che lei ha iniziato e viceversa. Nel pomeriggio c’è sempre qualche persona o coppia che viene per una consulenza».

INSIEME DAVANTI ALLA PAROLA
L’approfondimento del Vangelo e gli studi teologici, per entrambi, si sono via via intrecciati all’attività professionale. «Nel 1998, quando Famiglia Cristiana ci chiese un commento settimanale al Vangelo, eravamo preoccupati», racconta Mariateresa. «Mandammo i testi per un parere a un nostro amico esegeta, il biblista tedesco Norbert Lohfink. Lui ci rese consapevoli del fatto che stavamo praticando un metodo, che definì “lettura contestuale della Bibbia”». «Partivamo dalla nostra esperienza come coppia per interpretare la Scrittura, ponevamo quindi alla parola di Dio le domande che nascevano dal nostro essere famiglia», continua Gilberto.

«E questo è importante perché per secoli ad avere accesso alla Parola sono stati soprattutto i sacerdoti e i consacrati che, legittimamente, l’hanno accostata a partire dalla propria esperienza di vita», riprende Mariateresa che, anche per la meditazione sulla moglie di Pilato proposta al Papa, ha usato in modo consapevole le “lenti” del suo essere donna e della relazione coniugale. «Nel testo di Matteo la moglie di Pilato manda un emissario – perché il marito è in sede di giudizio e come donna non può accedervi – con la famosa frase: “Non macchiarti del sangue di quel giusto perché ho sofferto molto a causa sua nel sogno”. A darle il diritto di irrompere sulla scena è proprio quell’“aver sofferto”, che ricorda il dolore del parto: vorrebbe “mettere al mondo” Gesù come innocente. È il codice femminile che si oppone alla violenza stratificata del maschile, del sinedrio e dei Romani che si sono alleati per far morire il Giusto. Il testo non ci dice perché la moglie di Pilato difenda Gesù, forse lo conosceva e faceva parte del gruppo di donne che lo sosteneva, ma la nostra è una pura illazione. È interessante invece la reazione del marito. Riceve il messaggio e cosa fa? Si dice: “Adesso lo faccio”. E si lava le mani. Come succede in molte coppie, interpretando alla lettera il desiderio della moglie (“non macchiarti del sangue di quel Giusto”), in realtà rifiuta il suo messaggio. È il colmo dell’ipocrisia perché lui sa benissimo che questa scelta non lo salva, e non salva Gesù. Tra Pilato e la moglie, Gesù sta nel mezzo, innocente e vulnerabile. Si carica, oltre a tutto il resto, anche dei piccoli e grandi tradimenti nelle coppie. Anche quelli di oggi. E li porta con sé sulla croce».

Testo di Emanuela Citterio

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