N. 11 - 2018 18 marzo 2018
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Papa Francesco realizza il desiderio di andare nei luoghi di Padre Pio

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INSIEME di don Antonio Rizzolo

Papa Francesco realizza il desiderio di andare nei luoghi di Padre Pio

«Ho voglia di andarci», aveva detto nel 2016, in occasione del Giubileo dei gruppi di preghiera. Un pellegrinaggio per ribadire l’importanza dell’ascolto e della confessione, segno della misericordia divina

 

Cari amici lettori, questa settimana avete tra le mani un numero speciale, dedicato a san Pio da Pietrelcina in occasione della visita di papa Francesco, il 17 marzo, al paese natale del santo e a San Giovanni Rotondo, dove passò gran parte della sua vita.

Si realizza così un desiderio che Francesco aveva espresso due anni fa, durante il Giubileo della misericordia. Nel suo discorso del 6 febbraio 2016 in piazza San Pietro, durante il Giubileo dei gruppi di preghiera di Padre Pio, aveva rivolto ai fedeli dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo un augurio particolare: «Che chiunque venga nella vostra bella terra – io ho voglia di andarci! – possa trovare anche in voi un riflesso della luce del Cielo!».

Francesco aveva proprio voglia di andare nei luoghi di Padre Pio, per rendere testimonianza della sua devozione verso il frate cappuccino e per indicarlo ancora una volta come modello in quanto «servitore della misericordia». Infatti, Padre Pio è stato un servitore della misericordia «a tempo pieno, praticando, talvolta fino allo sfinimento, “l’apostolato dell’ascolto”». In questo modo egli «è diventato, attraverso il ministero della Confessione, una carezza vivente del Padre, che guarisce le ferite del peccato e rinfranca il cuore con la pace. San Pio non si è mai stancato di accogliere le persone e di ascoltarle, di spendere tempo e forze per diffondere il profumo del perdono del Signore».

Il grande affetto, la gratitudine di tante persone per Padre Pio non si possono comprendere nell’ottica semplicistica del devozionismo o del miracolismo, della ricerca di una grazia a buon mercato. Al di là di eventuali eccessi, il cuore della devozione verso san Pio è nel sacramento della Riconciliazione. Un sacramento da riscoprire nella sua verità e nella sua importanza, come invita a fare continuamente papa Francesco. Ad esempio con l’iniziativa “24 ore per il Signore”, che ormai è diventata tradizionale nel tempo di Quaresima. La Confessione non è una semplice formalità, utile per lavarsi la coscienza, ma un vero e proprio incontro con Cristo e con il suo amore misericordioso. Per questo il confessore non è un giudice o un distributore di assoluzioni, ma un segno e uno strumento della misericordia. Il suo compito è di ascoltare, come ha fatto Padre Pio, e di aiutare «a scoprire il tesoro della vita, che è l’amore di Dio, e a sperimentare la bellezza del perdono e della misericordia del Signore».

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