N. 11 - 2019 17 marzo 2019
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Le due ali dello stesso volo

Non c’è contemplazione che non si traduca in amore sempre più concreto verso i fratelli e non c’è amore vero al prossimo…

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Ite, missa est di Chiara Amirante

Le due ali dello stesso volo

Non c’è contemplazione che non si traduca in amore sempre più concreto verso i fratelli e non c’è amore vero al prossimo che non ci porti a crescere nella nostra vita di preghiera

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Quante volte ci siamo resi conto che per arrivare alla contemplazione è necessario dedicarci con grande amore, impegno e dedizione alla preghiera. Nel Vangelo di questa domenica, la seconda di Quaresima, vediamo Gesù che si ritira sul Tabor con Pietro, Giacomo e Giovanni e avviene qualcosa di straordinario: si trasfigura davanti a loro.

Credo che in molti siamo in cerca della via per avere la pienezza della vita. Ciascuno di noi ha davanti a sé tante scelte da fare, vive tante insoddisfazioni, porta tanti pesi. Gesù ci dà questa grande notizia: se vogliamo avere la pienezza di vita che il nostro cuore cerca, se vogliamo sapere qual è la via da percorrere, lui ci risponde: «Io sono la via, la verità e la vita» (Giovanni 14,6).

L’evangelista Luca sottolinea un particolare importante nel brano di oggi: «Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria» (Luca 9,32).  Spesso anche noi, nel nostro piccolo, rischiamo di lasciarci prendere da una certa stanchezza spirituale, ci sentiamo oppressi e finiamo per addormentarci. È dunque importante vigilare da ogni forma di torpore spirituale per arrivare alla preghiera del cuore e poter contemplare la manifestazione della gloria di Dio, così come hanno sperimentato i tre apostoli.

Più diventa profonda la vita di preghiera, più cresce l’attitudine a vivere sempre immersi nella dimensione della contemplazione. Pietro e i discepoli vorrebbero restare lì, piantare tre tende ma… devono presto scendere dal monte. Non c’è allora vera contemplazione che non si traduca in amore sempre più concreto verso i fratelli, e non c’è amore vero al prossimo che non ci porti a crescere nella nostra vita di preghiera: sono due ali dello stesso volo.

Immergiamoci nella più profonda contemplazione perché la gloria di Dio si manifesti nella nostra vita e nella vita dei fratelli a cui il Signore ci manda e sappiamoci inabissare poi con Gesù negli inferi dei cuori di tanti fratelli che vivono nella sofferenza e nella disperazione.

   

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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