Rileggiamo i recenti fatti di cronaca alla luce della fede nel Risorto
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INSIEME di don Antonio Rizzolo
Rileggiamo i recenti fatti di cronaca alla luce della fede nel Risorto
Le vicende delle suore uccise nello Yemen e dei due ragazzi che hanno ucciso un loro amico sono un appello alla conversione, a rivedere la nostra vita e a perseverare nell’amore
Cari amici lettori, ci stiamo avvicinando al Triduo pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo. È la celebrazione centrale dell’anno liturgico. Un’occasione speciale, in questo Giubileo della misericordia, per lasciarci toccare dall’amore di Dio e risorgere anche noi a vita nuova. È questa la nostra Pasqua, cioè il passaggio dalla morte alla vita, dall’egoismo all’amore, dalla paura alla fiducia, dall’odio alla pace. Ce la possiamo fare, nonostante i nostri peccati e le nostre infedeltà, accogliendo l’amore gratuito di Dio, la sua misericordia.
I fatti di cronaca di questi giorni dovrebbero forse indurci allo scoraggiamento. Ma possiamo leggerli alla luce della fede come un invito all’amore perseverante e alla revisione di vita. Mi riferisco nel primo caso alla vicenda delle suore di madre Teresa trucidate nello Yemen. Il loro esempio è uno stimolo a pregare per i cristiani perseguitati e a non scoraggiarci nel compiere il bene. Certi che, come scriveva Tertulliano, il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani.
Un invito alla revisione di vita ci viene invece dalla tragedia di Roma, dove due ragazzi hanno ucciso brutalmente un loro amico «per vedere l’effetto che fa». Possiamo incolpare chi vogliamo: la famiglia, la società... Ma dovremmo guardare anche a noi stessi e alle nostre scelte di vita. Ce lo insegna Gesù a leggere le vicende di cronaca come un appello alla conversione (Luca 13,1-9). Mi ha colpito, a questo proposito, una lettura breve dei Vespri della settimana scorsa. San Paolo scriveva ai Romani (8,5-8): «Quelli che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace». La «carne» rappresenta l’egoismo, l’individualismo, la ricerca del piacere a tutti i costi. Quando si imbocca questa china inizia una corsa che porta alla distruzione dell’altro, che diventa solo un oggetto, e all’autodistruzione. Una corsa verso la morte. Nessuno di noi può illudersi di esserne immune. C’è una sola via d’uscita: seguire «i desideri dello Spirito», che portano «alla vita e alla pace». È la via della misericordia, dell’amore di Dio riversato nei nostri cuori, che è lo stesso Spirito Santo. Lasciamoci toccare il cuore dalla misericordia, preghiamo il Padre perché ci dia la forza di perseverare nel bene, di non lasciarci abbagliare dalle sirene del piacere facile e illusorio. L’amore richiede impegno, perseveranza, responsabilità. Ma fa crescere nel cuore un frutto di pace, di vita nuova. Da persone risorte con Cristo.