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Il cammino di San Francesco di Paola
Sui sentieri del santo eremita
Recentemente riscoperto grazie a un gruppo di appassionati, il pellegrinaggio a piedi sui tratturi della Sila parte dai luoghi della vita del santo fondatore dei Minimi e termina al santuario di Paola
La storia di san Francesco di Paola – al secolo Francesco Martolilla – è fatta di sentieri e strade percorse a piedi nel corso di tutta la sua vita: luoghi santificati dalla sua presenza che, ancora oggi, trasudano fede e spiritualità. Questi sentieri, da un paio d’anni, sono diventati un “cammino” ufficiale, inserito anche nell’Atlante dei Cammini d’Italia. Nato dall’idea «assolutamente laica» di tre guide escursionistiche calabresi dell’associazione Escursionisti dell’Appennino Paolano – Alessandro Mantuano, Vincenzo Astorino e Riccardo Tolmino – con i suoi 112 chilometri di percorso divisi in sei tappe attraverso il cuore della Calabria, il Cammino si compone di due tronconi principali che hanno entrambi come mèta finale il santuario di Paola, in provincia di Cosenza, dove Francesco visse per alcuni anni da solo in una grotta.
Il primo troncone, denominato “La via del giovane”, parte dal convento dei Frati minori di San Marco Argentano, dove il dodicenne Francesco visse per un anno come oblato, sciogliendo un voto dei genitori che avevano chiesto a san Francesco d’Assisi la sua guarigione da una grave malformazione all’occhio. Pur sentendo forte la vocazione alla vita consacrata, ma non avendo chiara la via precisa, Francesco fece ritorno a Paola: «Questo cammino è unidirezionale proprio per questo motivo», ci spiega Alessandro Mantuano, «è la via più percorsa dai pellegrini che si recano da sempre a piedi verso Paola, per la festa del santo ai primi di maggio. Noi abbiamo segnalato e fissato un percorso già esistente».
Il secondo troncone, denominato “La via dell’eremita”, parte invece da Paterno Calabro, sede di uno degli eremi fondati dal santo, per giungere a Paola: «Questa via è stata pensata in maniera bi-direzionale», spiega ancora Mantuano, «il santo infatti fece più volte la spola tra questi due conventi». Nulla vieta di percorrere consecutivamente entrambe le vie partendo da San Marco Argentano o da Paterno Calabro, passando per Paola.
NEI LUOGHI DEL SANTO
Il Cammino è percorribile per tutto l’anno anche se «nei mesi invernali sopra i 1.000 metri c’è spesso la neve e bisogna valutare bene il percorso». Inoltre è possibile farlo in gruppo o in autonomia (vedi informazioni più sotto): il lavoro di posa della segnaletica (pietre miliari poste agli incroci principali, istoriate con il “Sole” simbolo del Cammino, una freccia gialla indicante la direzione da percorrere, e i chilometri mancanti per raggiungere il santuario di Paola), le mappe Gps, l’App ufficiale del Cammino, i roadbooks pubblicati e scaricabili dal sito offrono degli strumenti molto affidabili per chi desidera fare il percorso in solitaria. Tra boschi di castagni, faggete, l’attraversamento di antichi borghi, il passaggio dal paese materno, Fuscaldo, e il panorama a picco sul mare una volta giunti a Paola, occhi e cuore del pellegrino possono nutrirsi di bellezza. Tra i luoghi più particolari ecco il Faggio di san Francesco, sulla montagna di Cerzeto: un albero di seicento anni sotto il quale, secondo la tradizione, il santo usava sostare per riposarsi. «Non c’è nulla di documentato», precisa Mantuano, «ma la tradizione lo indica come un albero molto rispettato, mai tagliato; e a noi piace immaginarlo come l’unico essere ancora in vita ad aver conosciuto il santo». «Noi la domenica non siamo a Messa, siamo in montagna», conclude sorridendo Mantuano, «ma devo dire che percorrendo i sentieri calcati dal santo abbiamo sentito molto forte la sua presenza».
RICERCA SPIRITUALE
A sottolineare il carattere spirituale del Cammino è padre Domenico Crupi, che ci accoglie con calore al santuario di Paola: «Questi giovani hanno dato compimento a un nostro desiderio, a loro sconosciuto, di poter creare un legame tra tutti i “luoghi minimi”, cioè collegati al fondatore del nostro Ordine dei Frati Minimi», ci racconta. «È un’iniziativa partita dal basso e noi l’abbiamo sposata per la serietà del lavoro e perché ci è sembrata una preziosa occasione di evangelizzazione».
All’arrivo a Paola (ma anche nei luoghi di partenza) i Frati Minimi garantiscono un servizio di accoglienza e dialogo con la consegna del Testimonium (il documento che attesta l’avvenuto pellegrinaggio), la visita al santuario e una benedizione. «Con alcuni pellegrini si è avuta occasione di parlare un po’ di più…», continua padre Domenico. «Alcuni vengono per fare un cammino personale. Qualcuno per chiedere una grazia al santo. Altre persone, pur non essendo credenti, vengono per cercare una risposta, un’immagine di Dio anche nella natura».
«Il cammino è stato per me una profonda esperienza di fede», racconta a cuore aperto Nathalie Crea, che ha compiuto il percorso da pellegrina nel 2018. «Il corpo, impegnato ore e ore nella ripetizione dei passi, lascia lo spirito libero di vagabondare e nella mente scorrono immagini, parole, ricordi, passi del Vangelo, senza un ordine preciso. Tutto in una sorta di eremo itinerante. E il bello è che il cammino non finisce mai, ma continua nella vita di tutti i giorni».
Certo è che la storia ricca di mistica, miracoli e vita quaresimale di san Francesco sorprende e conquista tante persone: una santità vissuta vicino al popolo, molto riconosciuta e amata in tutto il Sud d’Italia.
IL TAUMATURGO CONSIGLIERE DEI RE
Nato nel 1416 a Paola, ai piedi della Sila calabra, Francesco vive una gioventù di intensa ricerca spirituale con viaggi e pellegrinaggi. Sceglie poi la vita eremitica in un luogo isolato vicino a Paola. Attorno a lui si radunano numerosi compagni che danno vita all’ordine dei Frati Minimi. Gli vengono attribuiti miracoli, tanto da assere chiamato in Francia alla corte di re Luigi XI (che però non guarisce), dove poi resta come consigliere spirituale. Muore a Tours il 2 aprile 1507 e già nel 1518 è proclamato santo.
ORGANIZZARE LA VISITA
Il Cammino di san Francesco di Paola può essere percorso interamente (112 chilometri in 6 tappe) oppure in due parti (da San Marco Argentano e da Paterno Calabro verso Paola). Per partecipare a un cammino guidato ci si può rivolgere all’organizzazione (info@ilcamminodisanfrancesco.it). Chi volesse fare il cammino in autonomia può trovare tutte le informazioni, anche per l’ospitalità, sul sito www.ilcamminodisanfrancesco.it. Info sul santuario: www.santuariopaola.it
Testo di Luisa Pozzar