Credere n.12 - 23/06/2013
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I miracoli esistono solo nella nostra religione?
Raccontiamo la Fede ai più piccoli: CHE COSA SONO I MIRACOLI? Spieghiamolo in linguaggio chiaro e comprensibile.
Nonno, mi spieghi...
I miracoli esistono solo nella nostra religione?
Il miracolo è un’interruzione temporanea delle leggi che Dio ha messo nella natura. E Dio,nella sua bontà e onnipotenza, è libero di compierli dove e come vuole.
La grande differenza sta nel significato che Gesù dà ai miracoli. Ascolta questo brano del Vangelo di Marco: «In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!â€. Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!â€. Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!â€. Chiamarono il cieco, dicendogli: “Coraggio! Àlzati, ti chiama!â€. Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: “Che cosa vuoi che io faccia per te?â€. E il cieco gli rispose: “Rabbunì, che io veda di nuovo!â€. E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvatoâ€. E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada» (Marco 10,46-52).
Il Signore passa dalle sue parti. È l’occasione da non perdere per Bartimèo, ed è l’occasione che Dio dà a tutti, passando in modo misterioso in determinati momenti della nostra vita. Noi siamo come quel cieco, non vediamo il Signore con gli occhi, ma come lui possiamo intuirne la presenza, se come lui siamo in attesa, e nel nostro cuore arde la speranza di incontrare Dio. Quando si crea l’occasione, dobbiamo approfittarne a qualunque costo, anche andando controcorrente, perché non mancherà chi ci sgriderà , ci sbeffeggerà , ci criticherà .
Questo fa parte del cammino della fede, che è un dono da conquistare, un incontro verso cui incamminarsi. E certamente il Signore vuole lasciarsi incontrare, e manderà i suoi a chiamarci, per incoraggiarci ad andare da lui. Bisognerà lasciare le nostre comodità , le nostre abitudini. Per Bartimèo è quel mantello gettato via, il calore di quella certezza, ma in ballo c’è l’incontro con Dio, un incontro in cui Dio rispetta a tal punto la nostra libertà da intrecciare con noi un dialogo alla pari, perché possiamo muovere da soli i primi passi. Poi lui fa il resto, guarendoci dalle nostre infermità . Seguirlo, come fa Bartimèo, è una risposta d’amore e riconoscenza verso chi ci ha risanato nel profondo. Questo è il senso del miracolo per noi cristiani. Non uno show, una esibizione di potenza, ma il segno dell’amore che Dio ha per ciascuno, e per ognuno in modo unico.
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NONNO, MA SE UN GIORNO UN METEORITE SI SCHIANTERÀ CONTRO LA TERRA O CI SARÀ L’ANNIENTAMENTO NUCLEARE, ALLORA VORREBBE DIRE CHE DIO HA SCHERZATO CON L’UMANITÀ?
Certo, i film catastrofici ci mostrano scene apocalittiche in cui la terra esplode e l’umanità viene spazzata via in un lampo. La scienza prende in seria considerazione la possibilità che un giorno il pianeta possa essere colpito da un meteorite che distruggerà tutto quanto in un batter d’occhio, o da una nuova glaciazione. Inoltre, mai come in questo momento storico l’umanità possiede il potenziale bellico per autodistruggersi, nel caso di una nuova guerra mondiale.
Davanti a queste immagini spaventose, noi dobbiamo sempre guardare a Gesù, che è Dio. E Dio si ferma a curare personalmente quel cieco che lo ha implorato di fermarsi. Se è così, allora dobbiamo stare tranquilli, perché Dio non scherza con noi. La fine del mondo ci sarà , questa è una certezza, il Signore lo dice chiaramente. Ma non sarà un congelamento, un annientamento, una distruzione. La fine del mondo è lui che viene. Noi andiamo incontro a lui che viene, e lui sarà giudice di ogni singolo cuore, di ogni singola persona. E noi cristiani sappiamo che è un giudice giusto, ma anche mite, umile di cuore, misericordioso.
 INVIATE LE DOMANDE DEI VOSTRI RAGAZZI A nonnomispieghi.credere@stpauls.it
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Testo di padre Maurizio Botta, don Andrea Lonardo, Alessandro Franchi, Ufficio catechistico diocesi di Roma Disegni Plum