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INSIEME di don Antonio Rizzolo
L’amore di Gesù Cristo per ciascuno di noi è più forte della morte
Un augurio di buona Pasqua a ciascuno di voi e alle vostre famiglie! La fede nella risurrezione ci sostenga nelle prove della vita e apra il nostro cuore ad amare tutti
Cari amici lettori, auguri di buona Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie! Il cuore della nostra fede è la risurrezione di Gesù Cristo. L’antico saluto che i cristiani si scambiavano a Pasqua, che ancora si usa in Oriente, suona proprio così: «Cristo è risorto!». La risposta è un’approvazione altrettanto gioiosa: «Sì, è veramente risorto».
Perché la risurrezione di Cristo è così centrale? Una prima riflessione ce la offre san Paolo: «Se Cristo non è risorto», scrive nel capitolo 15 della Prima lettera ai Corinzi, «vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede». E più avanti ribadisce: «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati». Ecco, però, la buona notizia: «Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti... Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita». Si tratta della vita divina, della trasfigurazione del nostro stesso corpo, che risorgerà incorruttibile, glorioso, spirituale. Tutto questo inizia già in questa vita, comportandosi bene, secondo Dio, e sarà perfetto nell’eternità. La risurrezione di Cristo, dunque, dà senso alla nostra fede e ci apre la prospettiva dell’eternità, della felicità senza fine. Cristo, infatti, è la primizia. Anche noi, uniti a lui, risorgiamo oggi a nuova vita e risorgeremo nell’ultimo giorno con il nostro corpo.
C’è una seconda riflessione che possiamo fare sul significato della risurrezione di Cristo per la nostra fede. Nel Cantico dei Cantici è scritto che l’amore è forte come la morte (8,6). La morte che tutti ci attende, che ci fa paura, che sembra la fine di tutto, contro cui nulla sembra possibile, ha l’unico vero antagonista nell’amore. L’amore è forte come la morte. E cos’è stata la vita di Gesù Cristo se non amore, dono di sé fino a consegnare se stesso? Come leggiamo nel Vangelo del Giovedì santo, Gesù, «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Giovanni 13,1). In questo modo egli ci ha rivelato chi è veramente Dio: come si legge nella prima lettera di san Giovanni, «Dio è amore» (4,8.16).
Ecco allora che la risurrezione non è tanto un miracolo straordinario, ma piuttosto la conferma da parte del Padre dell’opera del suo Figlio, che ci ha amato fino alla fine. La risurrezione di Cristo è al centro della nostra fede perché ci rivela il nostro destino di gioia eterna in comunione con Dio e ci fa capire che essere cristiani è amare tutti, fino alla fine, come Gesù. È l’unico modo per vincere la morte. L’amore di Cristo, infatti, si è rivelato più forte della morte.