N. 13 - 2019 31 marzo 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Da Loreto l’invito a vivere il ministero della gioia e della serenità

La Vergine Maria è l’immagine dell’eterna giovinezza dello spirito che nasce dal suo sì a Dio, come ha detto papa Francesco.…

L’equipe del Bambin Gesù

Noi medici missionari della salute

L’ospedale del Papa quest’anno festeggia i 150 anni dalla fondazione. Da sempre aperto al mondo, invia i suoi medici nei…

Suor Sara Brenda

Per salvare la terra partiamo dalla scuola

L’istituto Marcelline Tommaseo di Milano e la cooperativa Camelot hanno creato la Scuola per lo sviluppo sostenibile, che…

Cattedrale di Anagni

Il gioiello della città dei papi

Il cuore spirituale del centro della Ciociaria, che ha dato i natali a quattro Pontefici del Medioevo, è il fulcro di uno…

Ite, missa est di Chiara Amirante

Quel cuore è diventato casa per tutti noi

Ha perso anche Lui con noi la sua casa, anche Lui con noi si è sentito solo, drammaticamente solo. perché ognuno di noi possa…

Per una lettura completa...

Cattedrale di Anagni

Il gioiello della città dei papi

Il cuore spirituale del centro della Ciociaria, che ha dato i natali a quattro Pontefici del Medioevo, è il fulcro di uno straordinario percorso museale tra arte e fede  

 La Cattedrale di Anagni

«Siate i benvenuti all’interno di questo tesoro di umanità, di vita e di fede che ha percorso i secoli e che ha segnato nella storia la “Città dei Papi”. Il vostro immergervi in questo straordinario scrigno d’arte e di fede, vi aiuterà a cogliere il respiro e l’anima di un popolo, di una comunità cristiana, nei suoi desideri, nelle sue speranze, nelle sue gioie, ma anche nei suoi momenti di dolore e di difficoltà». Così il vescovo di Anagni-Alatri, Lorenzo Loppa, attraverso un audiomessaggio che introduce alla visita guidata al Museo della cattedrale, accoglie i turisti e i visitatori, dando loro un distillato di quel connubio tra storia e cultura religiosa racchiuso in questa cittadina della Ciociaria. «La cattedrale», prosegue il vescovo, «con i suoi nove secoli di storia, eccelle come chiesa-madre di tutta la diocesi e come chiesa-matrice e modello di altri edifici che la circondano. La cripta, “la Sistina del Medioevo”, che è sicuramente il capolavoro più ammirato, è testimone di una rinascita delle arti e delle immagini che in Occidente tenne seguito alla terribile crisi dell’iconoclastia. Lo splendore degli affreschi e le “sorprese” di tanti messaggi avvincono, e quasi stordiscono, gli occhi e il cuore. Così come alcuni veri e propri tesori, custoditi nel museo».

LA CITTÀ DEI PAPI
Anagni ha sempre avuto un’impronta marcata: «Città dei Papi» per aver dato i natali a quattro Pontefici del Medioevo, ovvero Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII, con quest’ultimo legato al celeberrimo episodio dello “schiaffo”, ricevuto nel 1303 da Sciarra Colonna, contrario alla scomunica papale nei confronti di Filippo IV di Francia. E ancora oggi, con il suo seminario Leoniano (così chiamato dal fondatore Leone XIII, altra gloria di queste parti) dove  decine di giovani si preparano a diventare sacerdoti per le diocesi del Lazio.

Ma è il percorso museale che si snoda attorno alla cattedrale di Santa Maria Annunziata, come dicevamo all’inizio, che dà ad Anagni il respiro di una fede ancorata nei secoli. Basta immergersi in una prima cripta, quella dedicata a san Magno (le cui reliquie si conservano proprio qui, assieme a quelle di altri santi e martiri come Secondina e il vescovo Pietro), per ritrovare la storia della salvezza dell’uomo in un ciclo pittorico di oltre 500 metri quadrati, realizzato tra il XII e il XIII secolo: L’Arca e l’Alleanza, l’Apocalisse di Giovanni di Patmos, storie di santi.

L’altra cripta sotto la cattedrale è quella dell’Oratorio, dedicata all’arcivescovo inglese Tommaso Becket, assassinato a Canterbury nel 1170 e con un ciclo pittorico realizzato tre anni dopo. Un percorso che si completa con la stessa cattedrale, le varie cappelle, il battistero, il lapidario, la biblioteca, la sala capitolare, le tre stanze delle sagrestie.

Uno scrigno di rara bellezza che sta crescendo di notorietà tra i visitatori: quasi 25 mila nel 2018. «Vengono da tutto il mondo», racconta don Marcello Coretti, parroco della cattedrale dal cui capitolo dipende il sistema museale, «ma soprattutto da Germania, Inghilterra, Olanda, e perfino da Russia e Iran. Quando arrivano è tutto un restare ammirati e quando vanno via un ripetere che non se lo aspettavano di trovare un simile tesoro a due passi da Roma».

L’ARTE AVVICINA ALLA FEDE
Le addette al museo – peraltro molto disponibili a raccontare anche di altre vicende anagnine che però esulano dai luoghi di questo museo, a iniziare proprio da quelle legate allo “schiaffo” – ricordano, ad esempio, di uno studioso inglese rimasto sei ore in silenzio a contemplare i dettagli della cripta; classico esempio di quel turismo di nicchia, legato proprio ai particolari dell’arte, che qui è sempre più forte, anche se il territorio non offre una grande ricettività e il turismo su larga scala stenta a decollare.

Don Marcello Coretti, dal canto suo, dà conto di alcune iniziative per rendere sempre più saldo il connubio arte-fede, come l’Ora media recitata nella cripta dopo la Messa domenicale delle 11.30, o il momento clou della festa patronale, quando la cripta resta aperta perché tutti possano pregare sulla tomba di san Magno. Un concentrato di fede che si respira anche attraverso vari concerti di musica classica o altre proposte liturgiche, come quella dei Quaresimali.

«Certo, non è facile portare avanti tutto questo», aggiunge don Coretti, peraltro grande cultore di storia locale, «e come ente ecclesiastico di diritto privato i problemi non mancano, come quelli legati alla manutenzione, spesso straordinaria per alcuni danni provocati dal maltempo.  Sarebbe bello sistemare anche tutta l’area archeologica contigua, ma servirebbe una campagna di scavi non indifferente».

La cura dei luoghi, grazie anche alla direzione del museo affidata al diacono Massimiliano Floridi, la si respira passo dopo passo. E al termine della visita si esce davvero rispondendo all’augurio del vescovo Loppa che è quello non solo «di assaporare il gusto dell’arte, di nutrire il desiderio di cultura, ma anche di ascoltare il respiro della fede e della speranza di una comunità cristiana che non si è spenta nei secoli, ma che continua a essere viva e che ha il compito di narrare una storia che “Dio ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce”».
    

ORGANIZZARE LA VISITA
Il Museo della cattedrale, nella cui visita è inserito anche l’interno della cattedrale stessa, si trova nel centro di Anagni (Frosinone), facilmente raggiungibile dall’A1 Roma-Napoli (uscita Anagni-Fiuggi). Orari di apertura: da aprile a ottobre 9-13/15-19; da novembre a marzo 9-13/15-18. Ingresso fino a 45 minuti prima della chiusura; visite sospese durante le celebrazioni (la domenica la Messa è celebrata alle 11.30). Ci sono anche un’app (Muca) e la biglietteria online. Altre info su www.cattedraledianagni.it.
   

Testo di Igor Traboni

Archivio

Vai