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Il recente tragico attentato di Bruxelles pone in modo inquietante la domanda sul male, soprattutto se compiuto in nome di…
Ite missa est di Enzo Romeo
Il mondo alla prova del male da sradicare in noi
Il recente tragico attentato di Bruxelles pone in modo inquietante la domanda sul male, soprattutto se compiuto in nome di dio. Mentre esso si rivela solo frutto di nichilismo
Quanto va accadendo nel mondo, e non solo oggi, ci porta a chiedere da dove viene tanto male, perché si esprime così, cosa vuol produrre e dove vuol sfociare. Ci appare come un’infezione che tenta di contaminare tutto e tutti. E la cosa più terribile è che è un male compiuto spesso in nome di Dio. Ma non è invece l’assenza di Dio che conduce al nichilismo e questo all’autodistruzione dell’uomo?
Negli attentati di Parigi e Bruxelles abbiamo visto terroristi islamici che si sono fatti saltare in aria e altri che hanno deciso all’ultimo momento di non premere il tasto del detonatore. Perfino il suicidio, forse – unica soluzione possibile dopo che ogni alternativa ha perso senso –, sarà sembrato un gesto troppo coraggioso. Spazzarsi via dalla terra può mostrare una folle grandezza d’animo che sarebbe un inganno, l’ultimo. Questi kamikaze della porta accanto sono il tragico segno della disperata solitudine che la nostra avanzata società e le nostre progredite città alimentano. Un’angosciante assenza d’amore che nutre la categorica decisione di annientare, se stessi e gli altri.
Tutto è coperto dall’idea fanatica di una grande missione da compiere in nome di Dio, il Dio del proprio popolo – di un popolo, qualunque sia – a cui si vorrebbe appartenere. In realtà non si crede a quel Dio, a nessun Dio, ma si crede nel sogno illusorio di un Dio identitario, che crea un legame e in qualche modo affratella, sia pure al prezzo del sangue di innocenti da spargere per le strade dove finora si è vissuto e che hanno rappresentato l’orizzonte della propria vita.
Ci vorrebbe un incontro con Qualcuno, o almeno con qualcuno di noi che di quel Qualcuno ci diciamo seguaci, per rimuovere la menzogna, aprire gli occhi di questi fratelli, scacciare i demoni che li divorano, finché la legione non entri nei porci e questi si buttino dalla rupe. Solo allora, finalmente, si potrà ritrovare la luce che ridona nitidezza all’esistenza e, con essa, la forza rigenerante della pace.