N. 14 - 2017 2 aprile 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

La gioia del Vangelo al centro della visita di Papa Francesco a Milano

Con la sua presenza in mezzo alla gente, il Papa ha testimoniato la gioia che viene dal Signore e che ogni cristiano è chiamato…

Papa a Milano

Fra gli ultimi con il cuore in mano

Nella città dell’alta finanza Francesco visita la periferia e le carceri. Un milione i fedeli alla Messa. «Mi sono sentito…

Ciro Di Nunzio

Nel sangue di Natuzza ho trovato la fede

Lo scienziato Ciro Di Nunzio incaricato di studiare il caso della mistica calabrese, da scettico che era, è stato travolto…

Kantiere Kairòs

Il rock di Dio contagia la piazza

Nelle canzoni di Antonello Armieri e compagni riecheggiano meditazioni e preghiere. «Alcuni s’infastidiscono, altri tornano…

Pagani (Salerno)

La Madonna delle galline

La prima domenica dopo Pasqua le strade della città di sant’Alfonso si animano con la caratteristica processione in cui polli…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Mettiamo un argine alla società liquida

Negli ultimi tempi si sente il bisogno di tornare a una vita che abbia valori su cui poggiarsi. È giusto cambiare, ma solo…

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Ite, missa est di Enzo Romeo

Mettiamo un argine alla società liquida

Negli ultimi tempi si sente il bisogno di tornare a una vita che abbia valori su cui poggiarsi. È giusto cambiare, ma solo se il cambiamento va nella direzione dell’uomo

Ite missa est

Mio figlio, studente universitario, ha deciso lo scorso anno di riporre nel cassetto il suo smartphone e riprendersi il vecchio cellulare, quello dove non si possono ricevere foto, filmati, messaggi social, e-mail. Quando gli ho chiesto il motivo, mi ha risposto che si era semplicemente stufato di star dietro a tutta quella massa di notifiche. E poi non gli andava di sentirsi «spiato 24 ore su 24» da un sistema che ti localizza, conta i tuoi passi, memorizza ciò che compri… Insomma, ti considera il numero di un algoritmo da elaborare a uso commerciale o, magari, politico.

Ho ripensato alla scelta di mio figlio l’altro giorno, guardando la vetrina di un negozio di telefonini e notando che sono tornati di moda i cellulari con le vecchie tastiere numeriche. «Saranno i primi e­ffetti dell’indigestione digitale», mi sono detto. Poi scopro che ci sono già statistiche sul calo dell’uso dei sistemi digitali nella cosiddetta Generazione Z o Post-Millennials, i nati tra la seconda metà degli anni Novanta e il 2010, quelli che hanno usato internet fin da piccolissimi e che si relazionano tra loro coi social media. Forse c’è un riequilibrio naturale rispetto all’esibizionismo estremo di ragazzini che rischiano di farsi travolgere da un treno o di cadere dal tetto di un palazzo per immortalarsi in un selfie da postare in rete.

Altro segnale in controtendenza viene dai libri. Negli Stati Uniti l’e-book fa i conti per la prima volta con un segno meno dopo anni di crescita a scapito dei volumi cartacei. Stessa tendenza si registra con le riviste: alcune sono tornate in edicola dopo che gli editori avevano scelto di farle uscire solo online.

Il progresso non si interrompe né si torna al passato, ma c’è voglia di mettere un argine alla marea della società liquida, che tutto fa scorrere e tutto cancella. Diciamo sempre: bisogna tenere il passo dei cambiamenti. Ma sarebbe più giusto che i cambiamenti fossero al nostro passo. Il sabato è per l’uomo, non viceversa.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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