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Lourdes
La grotta dove Maria guarisce corpo e anima
Il santuario francese, caratterizzato da tre segni – roccia, acqua e luce – sorge nel luogo delle apparizioni della Vergine a Bernadette nel 1858 cui seguirono miracolose guarigioni
La realizzazione del nuovo «giardino delle fontane», della rinnovata sagrestia della grotta e della cappella della Luce: sono queste le novità più significative che si presentano ai pellegrini che si recano quest’anno a Lourdes. In attesa che vengano realizzate le nuove piscine per il 2018, 160° anniversario delle apparizioni. L’obiettivo di questi lavori – avviati nel 2015 – è stato ben chiarito da monsignor Nicolas Brouwet, vescovo di Tarbes e Lourdes: «Dobbiamo prenderci cura di questo luogo di grazia per una migliore accoglienza dei pellegrini».
E per quanto riguarda la grotta delle apparizioni, il cuore pulsante del santuario, si è ora voluto rendere più semplice il percorso per il pellegrino e per il visitatore, ripetendo i gesti compiuti da Bernadette.
I SEGNI: ROCCIA, ACQUA, LUCE
Da anni il santuario di Lourdes è impegnato a riscoprire e valorizzare i segni che lo caratterizzano: la roccia della grotta delle apparizioni che richiama il Salmo («Signore mia roccia, mia fortezza, mio Dio»); l’acqua («Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete», dal Vangelo di Giovanni) che caratterizza la nona apparizione con l’invito della Vergine alla giovane: «Vada a bere e lavarsi alla sorgente»; e infine la luce («Io sono la luce del mondo: chi segue me non camminerà nelle tenebre», sempre dal Vangelo di Giovanni) così evidente nelle tante candele accese giorno e notte che sono richiamo tangibile delle preghiere e dei voti dei pellegrini.
Si deve proprio al dogma della Immacolata concezione – proclamato solo 4 anni prima da papa Pio IX, nel 1854 – la prova che la Bianca Signora stava realmente apparendo a quella ragazza quattordicenne ignorante. Fu proprio quel «Que soy era Immaculada concepciou» («Io sono l’Immacolata concezione»), pronunciato dalla Madonna in dialetto locale e ripetuto da quella ragazza digiuna di catechismo allo stupito parroco del paese, che fece cadere ogni dubbio rispetto ai fatti prodigiosi che stavano avvenendo in quel luogo, in quella grotta che sino ad allora era un ricovero di maiali.
Dall’11 febbraio 1858 – giorno della prima delle diciotto apparizioni che si sono susseguite – il fiume di pellegrini e malati non si è mai fermato, sin dall’inizio favorito tra l’altro dal nuovo mezzo di trasporto che in quel periodo stava rivoluzionando lo stile del viaggiare: il treno.
LUOGO DI GUARIGIONE
Il 1° marzo del 1858 – il giorno della dodicesima apparizione – si ebbe il primo miracolo: Caterina Latapie immerse il suo braccio immobilizzato nell’acqua e poté tornare a muoverlo. Da allora il santuario tra i Pirenei è una meta privilegiata per chi si reca pellegrino in cerca di guarigione nel corpo.
Nel 1883, proprio a fronte delle tante guarigioni che col tempo si andavano a registrare a Lourdes, Georges-Fernand Dunot de Saint-Maclou fondò il Bureau des constatations médicales (l’Ufficio delle constatazioni mediche) oggi retto dall’italiano Alessandro De Franciscis.
Non è la sede deputata al riconoscimento del miracolo – quello spetta al vescovo della diocesi ove risiede la persona oggetto della grazia – ma della guarigione inspiegata dalla scienza. E per questo pronunciamento il Bureau coinvolge nel giudizio la Commissione medica internazionale di Lourdes composta da medici credenti e non credenti.
Fino ad oggi i miracoli ufficialmente riconosciuti sono stati 69; il più recente risale al 1989 e riguarda una donna italiana, Danila Castelli.
CAMBIANO I PELLEGRINI
Con il tempo il paesaggio di Lourdes è cambiato: alla grotta non si vedono più le file di grucce lasciate come ex voto e non si notano più le distese di barelle. I malati non ci sono più? No di certo. Anzi: ma sono cambiati i segni esteriori, grazie soprattutto agli avanzamenti della scienza. Lourdes è oggi sempre più «clinica dell’anima», secondo la definizione di santuario cara a papa Paolo VI.
Negli ultimi dieci anni, piuttosto, si è avuto un calo evidente di presenze nel numero dei pellegrinaggi organizzati (l’Italia da sempre è il secondo Paese per presenze): ben il 30% in meno. Come ricorda don Luciano Mainini, segretario generale del Coordinamento nazionale pellegrinaggi Italiani (Cnpi) e responsabile dell’Ufficio pastorale di Brevivet, «il calo di presenze è dovuto a diversi fattori: la crisi economica, il contestuale aumento dei costi e anche dei tempi di percorrenza (in particolare per i treni, con tempistiche cresciute anche di 10 ore a causa di lavori in corso sulla rete francese) senza per questo dimenticare il fattore sicurezza/rischio attentati, ma anche una maggiore proposta di mete di pellegrinaggi alternative».
«Il moltiplicarsi di offerta di pellegrinaggi», è sempre don Mainini a parlare, «ha portato alla riduzione di figure attive nelle parrocchie capaci di far innamorare rispetto al messaggio di spiritualità e servizio che Lourdes offre». La provenienza geografica dei pellegrini sta anch’essa cambiando: aumentano i fedeli dall’Est Europa e dai Paesi del Sud America, oltre che dalle Filippine. Don Mainini evidenzia, però, «l’incremento dei pellegrini individuali, visitatori di un giorno, su cui il santuario negli ultimi anni ha svolto un particolare lavoro di accoglienza».
UNA PROPOSTA SPIRITUALE
La vita di Lourdes procede ogni giorno da quasi 160 anni nello stesso modo: la processione eucaristica del pomeriggio, la suggestiva processione aux flambeaux (con le candele) che si svolge al calare della sera e ogni mercoledì e domenica la Messa internazionale.
Sono cambiate le modalità delle processioni, ma il messaggio resta lo stesso: preghiera e servizio con Maria che rimanda a suo Figlio. Una catechesi che spesso gente poco abituata a frequentare la parrocchia riscopre in quel luogo del Sud della Francia, a ridosso dei Pirenei.
ORGANIZZARE LA VISITA
La stagione dei pellegrinaggi organizzati a Lourdes si tiene da fine marzo di ogni anno a inizio novembre. In quel periodo aumenta la ricettività alberghiera e sono operativi gli Accueils, le strutture adibite all’accoglienza dei malati a disposizione dei pellegrinaggi organizzati (Accueil Notre Dame, Accueil Marie Saint Frai e Salus Infirmorum, quest’ultimo di proprietà di Unitalsi).
LE ORGANIZZAZIONI
I pellegrinaggi organizzati sono gestiti principalmente da: Unitalsi (www.unitalsi.info), Oftal (www.oftal.org) e Brevivet (www.brevivet.it). I viaggi organizzati si svolgono in treno, aereo o pullman e richiedono normalmente 4 giorni (in pullman o aereo) o 6 giorni (in treno). Lourdes è raggiungibile anche attraverso voli low-cost Ryanair da Milano-Orio al Serio e Roma Ciampino (www.ryanair.com) e dalla compagnia aerea spagnola Albastar (www.albastar.es) con partenze da Orio al Serio, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Napoli e Palermo.
LA PROSSIMA SETTIMANA SU CREDERE
Prende il via dalla prossima settimana la pubblicazione della nuova collana di allegati a Credere intitolata Ave Maria. 10 volumi, curati dal caporedattore Saverio Gaeta, che ripercorrono le apparizioni e le manifestazioni della Madonna più importanti e venerate dai fedeli, tra le quali Fatima, La Salette, Siracusa, Medjugorje e Kibeho. Di ogni avvenimento l’autore racconta la storia, il contenuto profetico delle manifestazioni della Vergine, i segreti e il messaggio di fede affidato da Maria alla Chiesa. La prima puntata, dedicata a Lourdes, si potrà acquistare con il prossimo numero di Credere a 4,90 euro oltre il prezzo di copertina della rivista.
Testo di Edoardo Caprino
Foto Regis Duvignau-Reuters