N. 15 - 2018 15 aprile 2018
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Lo stesso lavoro, la stessa funzione all’interno della società possono essere interpretati in modi opposti. la scelta di…

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Ite, missa est di Enzo Romeo

Arnaud e i tanti modi di interpretare il proprio ruolo

Lo stesso lavoro, la stessa funzione all’interno della società possono essere interpretati in modi opposti. la scelta di sacrificio di un gendarme francese stride con l’inumanità di certi suoi colleghi

Ite missa est. Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Ci sono molti modi di interpretare il proprio ruolo. È un dato di fatto che vale per tutti. Il lavoro che svolgiamo non basta a qualificarci. Dipende da come lo conduciamo, dalla passione che ci mettiamo, soprattutto da quanto riflette la nostra umanità.

Ci ho pensato guardando a due fatti accaduti Oltralpe, che hanno avuto entrambi come protagonisti dei gendarmi. Il primo episodio è avvenuto a Trèbes, nel Sud della Francia. In un supermercato ha fatto irruzione un estremista islamico che ha preso in ostaggio alcune persone. L’ufficiale della gendarmeria Arnaud Beltrame, 44 anni, novello sposo, si è consegnato volontariamente al terrorista, facendo liberare una giovane cassiera, Julie, madre di una bambina di due anni. Arnaud ha pagato con la vita la sua generosità. La moglie Marielle e i monaci benedettini dell’abbazia di Lagrasse, suoi amici, hanno svelato che dietro quel gesto eroico c’era tutta la religiosità del gendarme. Si era convertito da adulto e voleva essere coerente fino in fondo alla fede cristiana.

Lo stesso giorno della scomparsa di Arnaud, in un ospedale di Torino è morta Beauty, una nigeriana di 31 anni, al settimo mese di gravidanza e gravemente malata. Era una richiedente asilo, ma i gendarmi francesi l’hanno respinta alla frontiera alpina di Bardonecchia, tra la neve, nonostante le sue condizioni. L’hanno lasciata davanti a una saletta della cittadina italiana, senza nemmeno avvisare il medico di guardia. Il bimbo che aveva in grembo è stato fatto nascere con un parto cesareo. Poco dopo, sempre a Bardonecchia, ha quasi provocato una crisi diplomatica l’irruzione di altri gendarmi in un locale della stazione ferroviaria, utilizzato da un’organizzazione non governativa per il supporto agli immigrati.

Nel caso del comandante Beltrame un gesto di apparente sottomissione ha avuto la meglio sull’odio e ha commosso il mondo. La tracotanza dei suoi colleghi frontalieri ha invece suscitato solo indignazione e polemiche. Una lezione evangelica.

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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