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La sapienza svelata ai piccoli
Il luogo dove Maria rivelò i suoi segreti a tre umili pastorelli è oggi uno dei santuari mariani più importanti al mondo.…
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L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani
Fatima
La sapienza svelata ai piccoli
Il luogo dove Maria rivelò i suoi segreti a tre umili pastorelli è oggi uno dei santuari mariani più importanti al mondo. Una storia che si intreccia con i grandi fatti del novecento: dalla rivoluzione russa all’attentato a San Giovanni Paolo II
Quando sono arrivato per la prima volta alla Cova da Iria – centro non solo fisico di Fatima – sono subito rimasto ammutolito dall’enorme conca candida che può ospitare, secondo le stime, fino a un milione di persone. E ben novemila fedeli può contenere la chiesa sotterranea, dedicata alla Santissima Trinità, alla quale si accede da un lato dell’immenso catino. Di primo acchito, quindi, ad affascinare ogni pellegrino che qui arriva sono gli spazi enormi, le dimensioni delle costruzioni e il loro biancore abbagliante, com’è per il maestoso campanile del santuario che troneggia sul lato opposto della chiesa sotterranea. Ma se c’è un posto dove, in tutta chiarezza, appare la verità del passo di Matteo «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli», ebbene: quello è Fatima.
LA VERGINE CHE SALVÒ WOJTYLA
Se Fatima è un grande occhio, la sua pupilla è la cappellina delle apparizioni. Costruita, nell’attuale versione, nel 1923, è la più piccola e modesta delle numerose strutture che compongono quel «santuario diffuso» che è Fatima. Edificata sul luogo dell’antico leccio, dove si posò la Madonna nel corso della sua prima apparizione, ha al centro la semplice statua di Maria; nella corona che le cinge il capo è incastonato il proiettile che venne esploso il 13 maggio del 1981 contro san Giovanni Paolo II, ma che, per intervento materno della Vergine (papa Wojtyla lo ha riaffermato in varie occasioni), non ebbe fortunatamente conseguenze fatali.
La statua della Madonna è attorniata sui quattro lati da file di banchi e vegliata a ogni ora del giorno da fedeli di ogni età e di ogni provenienza geografica. Nel febbraio dell’anno scorso, quando capitò a me di inginocchiarmi in quel luogo, fedeli in giro ce n’erano relativamente pochi, eppure si intuiva che fosse presente gente da tutt’Europa. Quest’anno, per il centenario delle apparizioni mariane ai tre pastorelli, c’è da giurare che arriveranno schiere di pellegrini da tutto il mondo, anche perché per l’importante anniversario è prevista una visita di due giorni di papa Francesco.
Per l’intero anno il santuario propone un fitto calendario di manifestazioni (momenti di preghiera, esibizioni musicali, mostre…) che hanno come scopo quello di rendere eloquente anche per il fedele di oggi quanto accaduto nel lontano 1917. Come spiega il rettore, padre Carlos Manuel Pedrosa Cabecinhas: «Dal momento che gli avvenimenti di Fatima sono un appello fatto all’umanità del nostro tempo, anche la celebrazione del primo centenario cerca di essere uno strumento attuale di questo appello».
LA SIGNORA VESTITA DI BIANCO
Ma torniamo alla cappellina. Se è stato scelto quel posto per erigerla, è perché lì, in quella vasta radura a forma di anfiteatro naturale e chiusa a nord da una collinetta, i tre pastorelli si recarono in quel fatidico 13 maggio 1917. Cugini fra loro, Lucia de Jesus Rosa dos Santos, 10 anni, Francisco Marto, di 9, e la sorellina Jacinta, di 7, portavano le pecore al pascolo da Aljustrel, al termine della Messa festiva che avevano seguito nella chiesa parrocchiale di Fatima. Secondo il racconto che ne farà Lucia – nelle sue Memorie, in assoluto il documento più prezioso per conoscere la verità su Fatima – «mentre giocavo con Jacinta e Francisco in cima alla collina, improvvisamente vedemmo una folgore, come di lampi». I pastorelli decidono così di avviarsi verso casa, temendo il temporale. Ma «quando arrivammo ad un grande leccio a metà strada dal pendio, la luce sfolgorò ancora. Pochi passi più avanti scorgemmo una bella Signora vestita di bianco, ritta sopra un leccio, vicino a noi. Era più luminosa del sole... Colpiti da stupore, ci arrestammo davanti a questa visione. Quindi la Signora disse: “Non abbiate paura, non vi farò del male”».
Inizia così un dialogo spirituale nel quale Lucia è l’unica a parlare, Jacinta ascolta soltanto e Francisco vede, ma senza udire. Tornati a casa, Jacinta non riesce a trattenere il segreto, incontrando però l’incredulità della madre e la prudenza, se non i dubbi, del parroco. Passa solo un mese e ha luogo la seconda delle apparizioni, che si chiuderanno, mese dopo mese, il 13 ottobre dello stesso anno. Nel frattempo la notorietà del luogo, così remoto e anonimo, era andata crescendo via via. Anche le autorità religiose si erano interessate al caso, specie dopo che una folla immensa si era radunata alla Cova da Iria. Il patriarca di Lisbona aveva inviato per un’indagine Manuel Formigão, che diventerà poi il primo storico di Fatima, il quale, interrogando i bambini, rimase profondamente colpito dalla loro semplicità e innocenza.
Quei medesimi sentimenti pervadono un altro luogo caro alla devozione dei pellegrini, ossia la zona dove si verificarono, tra la primavera e l’autunno del 1916, le tre cosiddette «apparizioni dell’Angelo»: la prima e l’ultima nel pascolo di Chousa Velha e la seconda vicino al pozzo do Arneiro. Luoghi che il pellegrino non può non visitare per cogliere nel profondo lo «spirito di Fatima».
IL DIALOGO DI MARIA CON I PASTORELLI
Così suor Lucia rievoca il primo incontro con la Madonna: «La Signora disse: “Non abbiate paura, non vi farò del male”. “Da dove venite?” chiesi. “Vengo dal Cielo”. “Che cosa volete da me?”. “Vengo per chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13 alla stessa ora. In seguito vi dirò cosa io voglio. E ritornerò qui ancora una settima volta. [...] Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?”. “Sì, lo vogliamo”. “Andate, dunque, perché avrete molto da soffrire, ma la grazia di Dio vi conforterà”. Mentre pronunciava queste parole aprì per la prima volta le sue mani e riversò sopra di noi una luce così intensa che penetrò nei più reconditi recessi del nostro cuore. Dopo alcuni momenti, Nostra Signora parlò ancora: “Dite il Rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra”».
ORGANIZZARE LA VISITA
Fatima si raggiunge in aereo sia da Lisbona sia da Porto, che distano rispettivamente 120 e 200 chilometri. Da Lisbona il trasferimento in auto si compie in poco più di un’ora di autostrada.
LE CELEBRAZIONI
Le celebrazioni più solenni coincidono con gli anniversari della prima e dell’ultima apparizione (il 13 maggio e il 13 ottobre); in entrambe le occasioni confluiscono centinaia di migliaia di pellegrini, che raggiungono il luogo con qualsiasi mezzo di trasporto, inclusi carretti tirati da asini e biciclette. Le altre date delle apparizioni, vale a dire il 13 di giugno, luglio e settembre, e il 19 agosto, vedono anch’esse la partecipazione di molti pellegrini, ma in misura notevolmente minore. Durante il resto dell’anno, Fatima è tranquilla e pacifica, visitata da poche centinaia di pellegrini, il che consente di avere un’esperienza spirituale più intima. Per info: www.fatima.pt. Per contattare il santuario: tel. 00351.249.539600 – info@fatima.pt.
LA PROSSIMA SETTIMANA IL LIBRO SUI SEGRETI DI FATIMA
Prende avvio questa settimana la collana Ave Maria, serie di libri dedicati alle più importanti manifestazioni della Madonna. In vendita con questo numero di Credere il volume dedicato a Lourdes, mentre la prossima settimana esce il secondo volume, intitolato Fatima. La Madonna del Rosario e i segreti dei pastorelli, in cui si svela il contenuto profetico dei segreti e il messaggio di Maria. La collana è firmata da Saverio Gaeta, caporedattore di Credere e grande esperto di apparizioni mariane.
Testo di Gerolamo Fazzini