N. 16 - 2017 16 aprile 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Buona Pasqua! Il Signore risorto ci doni sempre speranza e fiducia

Anche nelle difficoltà del tempo presente, tra attentati, odio e violenza dilaganti, noi cristiani siamo chiamati a testimoniare…

Toni Bertorelli

La fede mi ha salvato dall’alcolismo

Aveva soldi e successo, ma era schiavo della bottiglia. Poi l’incontro con l’amore vero e il coraggio di raccontare la sua…

Monsignor Henryk Hoser

A Medjugorje la gente torna alla sorgente

Parla l’inviato speciale del Papa nel luogo delle presunte apparizioni. «Sui veggenti non mi pronuncio. Ma ho trovato una…

Il ritratto

Papa Benedetto visto da vicino

Don Antonio Tarzia, ex direttore delle Edizioni San Paolo, svela episodi inediti sul papa emerito con il quale ha un antico…

Fatima

La sapienza svelata ai piccoli

Il luogo dove Maria rivelò i suoi segreti a tre umili pastorelli è oggi uno dei santuari mariani più importanti al mondo.…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Pasqua, i giovani e il profumo della primavera

L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

Buona Pasqua! Il Signore risorto ci doni sempre speranza e fiducia

Anche nelle difficoltà del tempo presente, tra attentati, odio e violenza dilaganti, noi cristiani siamo chiamati a testimoniare nel mondo l’amore di Dio

 

Cari amici lettori, come purtroppo sta accadendo spesso negli ultimi anni, anche questa Pasqua è insanguinata da vili attentati terroristici. A partire da Stoccolma, in Svezia, fino all’Egitto. In questo secondo caso vittime della violenza e dell’odio da parte del Daesh sono i cristiani. Ed è certamente un segnale, anche in vista della visita di papa Francesco del 28 e 29 aprile.

Non dobbiamo però dimenticare il senso della Pasqua, in cui celebriamo il passaggio di Cristo dalla passione alla morte, fino alla risurrezione. Facciamo nostre le preghiere e le riflessioni dello stesso papa Francesco, pronunciate domenica scorsa all’Angelus, nelle quali ha affidato a Cristo e alla Vergine santa le vittime dell’attentato terroristico avvenuto a Stoccolma, come pure «quanti sono ancora duramente provati dalla guerra, sciagura dell’umanità». Francesco ha poi aggiunto: «Al mio caro fratello, Sua Santità papa Tawadros II, alla Chiesa copta e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio, prego per i defunti e per i feriti, sono vicino ai familiari e all’intera comunità». Facciamo nostra anche la conclusione del Papa: «Il Signore converta il cuore delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi».

Proprio il giorno di Pasqua, il 16 aprile, ricordiamo anche i 90 anni del papa emerito Benedetto XVI. Mi piace farlo con le parole del suo ultimo messaggio pasquale Urbi et orbi, purtroppo ancora attualissime. «Cristo Risorto», ha detto, «doni speranza al Medio Oriente, affinché tutte le componenti etniche, culturali e religiose di quella regione collaborino per il bene comune e il rispetto dei diritti umani». In Siria, ha aggiunto, «cessi lo spargimento di sangue e si intraprenda senza indugio la via del rispetto, del dialogo e della riconciliazione... I numerosi profughi, provenienti da quel Paese e bisognosi di assistenza umanitaria, trovino l’accoglienza e la solidarietà che possano alleviare le loro penose sofferenze». Ha poi ricordato il popolo iracheno, il processo di pace in Terra Santa tra israeliani e palestinesi e le comunità cristiane del continente africano, affinché il Risorto «dia loro speranza per affrontare le difficoltà e le renda operatrici di pace».

Alcuni popoli sono gli stessi, altri se ne sono aggiunti, ma la guerra e l’odio sembrano non aver fine. Preghiamo tutti il Signore risorto perché l’amore e la pace si facciano strada in ciascuno. E anche nei nostri cuori ci sia sempre la speranza che solo il Signore, vincitore del peccato e della morte, può donarci.

Archivio

Vai