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Pasqua, i giovani e il profumo della primavera
L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani
Ite, missa est di Enzo Romeo
Pasqua, i giovani e il profumo della primavera
L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani
Pasqua è la solennità della ri-generazione. Si potrebbe dire, in altri termini, che è la festa dei giovani. Giorgio La Pira diceva che i giovani sono come le rondini: sentono il tempo e quando viene la primavera si muovono sospinti da un impulso vitale che indica la rotta. L’istinto giovanile consente di attraversare le frontiere per approdare in una terra riscaldata dal sole della pace e della prosperità.
Così, almeno, è stato finora. Ma gli scienziati affermano che gli uccelli migratori stanno cambiando abitudini. Le rondini spesso non tornano a nidificare nei sottotetti delle nostre case e dei nostri campanili. Perché? Colpa del clima mutevole, dell’uso di sostanze chimiche che limitano le riserve di cibo, della sempre maggiore difficoltà a trovare luoghi accoglienti per i loro nidi.
Lo stesso è per i giovani. La generazione degli adulti ne rallenta l’avanzata, li fa attardare nel freddo della stagione invernale, quella della precarietà, dell’incertezza, del vuoto di modelli e ideali. Vale per il lavoro, per gli affetti e la famiglia, per il rapporto con la società e la politica. Come le rondini, anche molti giovani rischiano di non inseguire più la primavera. I dati statistici (circa il 40% di disoccupazione giovanile) e i fatti di cronaca (vedi il caso di Emanuele che ad Alatri è stato ucciso dal “branco”) sono spie allarmanti del malessere diffuso oggi.
Se i curricula inviati dai giovani in cerca di occupazione finiscono nel cestino, l’alternativa da proporre non può essere l’invito ad andare a giocare a calcetto… Indichiamo una direzione che porti fuori dal deserto, non facciamo come gli anziani di Israele impigriti dalla manna e tentati di tornare alle “comodità” della schiavitù in Egitto.
A un giovane che voglia approfondire il mistero pasquale, certo non diremo di cercare la risposta dentro l’uovo di cioccolato. Molto meglio usare le parole di La Pira: «Noi cristiani siamo i veri materialisti perché crediamo alla risurrezione dei corpi».
Illustrazione di Emanuele Fucecchi