N. 16 - 2017 16 aprile 2017
INSIEME di don Antonio Rizzolo

Buona Pasqua! Il Signore risorto ci doni sempre speranza e fiducia

Anche nelle difficoltà del tempo presente, tra attentati, odio e violenza dilaganti, noi cristiani siamo chiamati a testimoniare…

Toni Bertorelli

La fede mi ha salvato dall’alcolismo

Aveva soldi e successo, ma era schiavo della bottiglia. Poi l’incontro con l’amore vero e il coraggio di raccontare la sua…

Monsignor Henryk Hoser

A Medjugorje la gente torna alla sorgente

Parla l’inviato speciale del Papa nel luogo delle presunte apparizioni. «Sui veggenti non mi pronuncio. Ma ho trovato una…

Il ritratto

Papa Benedetto visto da vicino

Don Antonio Tarzia, ex direttore delle Edizioni San Paolo, svela episodi inediti sul papa emerito con il quale ha un antico…

Fatima

La sapienza svelata ai piccoli

Il luogo dove Maria rivelò i suoi segreti a tre umili pastorelli è oggi uno dei santuari mariani più importanti al mondo.…

Ite, missa est di Enzo Romeo

Pasqua, i giovani e il profumo della primavera

L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani

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Ite, missa est di Enzo Romeo

Pasqua, i giovani e il profumo della primavera

L’impulso alla rinascita, tipico della stagione, sembra attardarsi in coloro che più dovrebbero percepirlo: i giovani

Ite missa est

Pasqua è la solennità della ri-generazione. Si potrebbe dire, in altri termini, che è la festa dei giovani. Giorgio La Pira diceva che i giovani sono come le rondini: sentono il tempo e quando viene la primavera si muovono sospinti da un impulso vitale che indica la rotta. L’istinto giovanile consente di attraversare le frontiere per approdare in una terra riscaldata dal sole della pace e della prosperità.

Così, almeno, è stato finora. Ma gli scienziati affermano che gli uccelli migratori stanno cambiando abitudini. Le rondini spesso non tornano a nidificare nei sottotetti delle nostre case e dei nostri campanili. Perché? Colpa del clima mutevole, dell’uso di sostanze chimiche che limitano le riserve di cibo, della sempre maggiore difficoltà a trovare luoghi accoglienti per i loro nidi.

Lo stesso è per i giovani. La generazione degli adulti ne rallenta l’avanzata, li fa attardare nel freddo della stagione invernale, quella della precarietà, dell’incertezza, del vuoto di modelli e ideali. Vale per il lavoro, per gli affetti e la famiglia, per il rapporto con la società e la politica. Come le rondini, anche molti giovani rischiano di non inseguire più la primavera. I dati statistici (circa il 40% di disoccupazione giovanile) e i fatti di cronaca (vedi il caso di Emanuele che ad Alatri è stato ucciso dal “branco”) sono spie allarmanti del malessere diffuso oggi.

Se i curricula inviati dai giovani in cerca di occupazione finiscono nel cestino, l’alternativa da proporre non può essere l’invito ad andare a giocare a calcetto… Indichiamo una direzione che porti fuori dal deserto, non facciamo come gli anziani di Israele impigriti dalla manna e tentati di tornare alle “comodità” della schiavitù in Egitto.

A un giovane che voglia approfondire il mistero pasquale, certo non diremo di cercare la risposta dentro l’uovo di cioccolato. Molto meglio usare le parole di La Pira: «Noi cristiani siamo i veri materialisti perché crediamo alla risurrezione dei corpi». 

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

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