N. 16 - 2019 21 aprile 2019
INSIEME di don Antonio Rizzolo

La pace, dono del Signore risorto, si costruisce anche con il nostro impegno

Con il gesto di baciare i piedi ai leader del Sud Sudan, Papa Francesco ci ha ricordato in che modo si vincono i conflitti…

Marco Cortesi

Le nostre scelte cambiano la storia

«Davanti al male mi chiedo: cosa avrebbe fatto Gesù? Oggi è facile cadere nel cinismo, ma ciascuno può fare la differenza»,…

Sentinelle del mattino di Pasqua

I giovani missionari della gioia

Un anno di formazione e preghiera nel monastero dello Spirito Santo, vicino Firenze, poi i ragazzi sono pronti per annunciare…

L’esperienza

Quando dal carcere germogliano fiori

Don Franco Esposito, nel Centro di pastorale carceraria a Napoli, accoglie i condannati che scontano la pena con forme alternative…

Chieti

La vittoria di Cristo sulla morte

La struggente processione con il Cristo morto nella città abruzzese, con la sua ricchezza di simboli e tradizioni, aiuta…

Ite, missa est di Daniele Rocchetti

Don Tonino uomo di profezia e uomo di fede

La beatitudine evangelica degli operatori di pace era il discrimine per le sue azioni concrete, mai approssimative, sempre…

Per una lettura completa...

INSIEME di don Antonio Rizzolo

La pace, dono del Signore risorto, si costruisce anche con il nostro impegno

Con il gesto di baciare i piedi ai leader del Sud Sudan, Papa Francesco ci ha ricordato in che modo si vincono i conflitti e si rinsalda  la fraternità: sull’esempio di Gesù, nell’umiltà e nel servizio

 

Cari amici lettori, un affettuoso augurio di buona Pasqua a tutti voi. Il Signore risorto apra il nostro cuore alla speranza e alla pace, alla gioia della fede, al coraggio dell’amore quotidiano. La nostra rivista è uscita circa 6 anni fa proprio nella settimana dopo la domenica della Risurrezione. La Provvidenza ha quindi voluto che avesse un’impronta pasquale, fosse un inno alla vita che vince la paura e la morte. Come cristiani siamo sempre chiamati a essere testimoni del Risorto, portatori nel mondo di gioia e di pace. Lo si può fare anche diffondendo la nostra rivista presso amici e conoscenti, magari approfittando dell’iniziativa di pag. 50: regalando un abbonamento a case di riposo, carceri, famiglie indigenti.

Uno dei doni caratteristici del Risorto è la pace. La sera di Pasqua è proprio così che Gesù saluta i discepoli nel cenacolo: «Pace a voi!». Papa Francesco ha ricordato questo episodio nei giorni scorsi, alla fine di un ritiro spirituale presso la Domus Santa Marta con le massime autorità civili ed ecclesiastiche del Sud Sudan, Paese che esce da un conflitto sanguinoso. Il ritiro era nato da un’idea dell’arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby. Il Papa ha, dunque, ricordato che «proprio “pace” è stata la prima parola che la voce del Signore ha pronunciato, il primo dono offerto agli Apostoli dopo la sua dolorosa passione e dopo aver vinto la morte». «Anch’io rivolgo lo stesso saluto a voi», ha continuato, «che siete venuti da un contesto di grande tribolazione per voi e per il vostro popolo, un popolo molto provato per le conseguenze dei conflitti. Che tali parole risuonino nel cenacolo di questa Casa come quelle del Maestro, in modo che tutti e ciascuno possano ricevere nuova forza per portare avanti il desiderato progresso della vostra giovane Nazione».

Le parole del Papa possiamo applicarle anche alla nostra vita quotidiana: «Noi cristiani crediamo e sappiamo che la pace è possibile perché Cristo è risorto e ha vinto il male con il bene, ha assicurato ai suoi discepoli la vittoria della pace su quei complici della guerra che sono la superbia, l’avarizia, la brama di potere, l’interesse egoistico, la menzogna e l’ipocrisia». Tuttavia, a questo grande dono di Dio richiede anche «un forte impegno degli uomini». Dobbiamo fare la nostra parte di artigiani della pace, della fraternità, della solidarietà. Come? Il gesto di papa Francesco, che si è chinato a baciare i piedi dei leader sud sudanesi, è stato più eloquente di tante parole. Ha richiamato quello di Gesù che lava i piedi ai discepoli. La pace si costruisce così, nell’umiltà e nel servizio.

Archivio

Vai